UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Quel «Ponte» di carta che fa camminare Avellino

Ha compiuto due anni il nuovo corso del settima­nale della diocesi di Avellino Il Ponte. Il progetto di rilancio è stato fortemente voluto dal vescovo Francesco Marino che, pochi mesi dopo l’insediamento, ha avviato i contatti per migliorare la comunicazione.
25 Marzo 2009

Ha compiuto due anni il nuovo corso del settima­nale della diocesi di Avellino Il Ponte. Il progetto di rilancio è stato fortemente voluto dal vescovo Francesco Marino che, pochi mesi dopo l’insediamento, ha avviato i contatti per migliorare la comunicazione. La testata, fondata nel 1974, è la 'veterana' dell’Irpinia. Unico settimanale locale tra 5 quotidiani, Il Ponte è stato palestra per molti giovani giornalisti. Della stampa locale Il Ponte è il solo ad aver attraversato l’epoca segnata dal cambio della tecnologia: dalla linotype al computer, dal piombo e dai telai in legno alla videoimpaginazione. Ma la vera svolta per il giornale ha coinciso con la recente ristrutturazione: una nuova redazione, nuovi strumenti e un gruppo di laici insieme al lavoro per dare contenuti innovativi al giornale della diocesi. Si è così passati da 1200 copie a 3 mila, con l’inserimento del colore.  La novità principale è rappresentata dall’introduzione di contenuti legati all’attualità e approfondimenti.
Nelle pagine de Il Ponte si raccontano la vita della diocesi, la storia della Chiesa e gli insegnamenti del magistero, ma l’apertura del giornale è dedicata a inchieste, a problemi di natura sociale e a episodi di cronaca, sempre guardando i fatti con gli occhi della fede. Come nel caso di Eluana Englaro, a proposito del quale Il Ponte ha proposto la storia di una giovane irpina, Annarita Giliberti, nelle stesse condizioni di stato vegetativo persistente della giovane lecchese a seguito di un incidente. Annarita da dodici anni è assistita in casa con amore e fede dai propri genitori e dai medici. È un esempio dell’'altra informazione', quella che non trova spazio sui grandi media e che vede impegnati i settimanali diocesani italiani per dare voce a chi non ha voce e contribuire nel complesso areopago dei media a un vero pluralismo dell’informazione. Due anni di «cantiere» per il rilancio del foglio di informazione della Chiesa locale. E le copie triplicano