UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Rimini: un fidei donum rientrato e Avvenire…

Don Aldo Fonti, fidei donum della diocesi di Rimini da poco rientrato dal Venezuela, racconta: «Troppi praticanti disinformati. Per educarli gli propongo Avvenire».
14 Aprile 2010
Don Aldo Fonti, fidei donum della diocesi di Rimini da poco rientrato dal Venezuela, racconta: 
 Sono un prete fidei donum, cioè diocesano prestato alla missione in America Latina. Ho lavorato 31 anni in Venezuela e dall’anno scorso, mio rientro in diocesi (Rimini), sono parroco a Santa Maria di Viserba Mare, sulla Riviera romagnola. Avvenire mi aiuta a inculturarmi di nuovo nel mio paese di origine, a fare una lettura critica degli avvenimenti alla luce del Vangelo e del Magistero della Chiesa. Mi preoccupa che anche la nostra gente 'praticante' legga molto poco la stampa cattolica, e per questo sono disinformati (vedi il caso­pedofilia). Non mi è stato facile promuovere in parrocchia la lettura del quotidiano dei cattolici e di altre riviste formative dal punto di vista cristiano e non riuscivo a capire il perché. È poca la gente che legge sistematicamente per la propria formazione permanente. Il bombardamento dei media e di altri centrali informative, che obbediscono ad altri progetti e hanno una concezione di uomo, di famiglia, di politica, di società, ben lontana dalla visione cristiana, è molto forte e raggiunge i cristiani impreparati a operare un filtro critico. In Venezuela mi sono impegnato - nella Conferenza episcopale locale, dove ho lavorato negli ultimi anni - per promuovere strumenti informativi a livello diocesano e nazionale. Avevo in mente sempre il quotidiano cattolico italiano Avvenire e mi sembrava che fosse un esempio da imitare, anche se non potevamo contare su risorse economiche e professionali.
  Oggi più che mai è urgente che Avvenire si consolidi in tutta la rete parrocchiale del nostro Paese affinché almeno gli operatori pastorali disseminati in tutto il territorio nazionale abbiano accesso a una lettura della realtà secondo i valori del Vangelo. Apprezzo moltissimo le grandi battaglie che sta portando avanti il giornale nel campo della difesa della vita, della giustizia sociale, dell’educazione, la fedeltà al magistero pontificio e l’attenzione alle Chiese particolari, lo sguardo sul mondo missionario, delle giovani Chiese e dei Paesi poveri che non hanno voce su altri palcoscenici. Ringrazio di cuore quanti lavorano e sostengono il quotidiano dei cattolici, nuovo 'ambone' e nuovo areopago per annunciare Gesù vivo e risorto.
 
 

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