Ha appena ventitre anni e questo è solo il suo secondo album, ma il giovinotto del Suffolk è già una star planetaria.
L’estate in corso l’ha visto arrampicarsi in cima alle classifiche d’Occidente grazie a qualche singolo assemblato mettendo insieme l’estroversione del pop, una personalità dagli accenti fortemente cantautorali, e un falsetto ben dosato.
Il Nostro, pur essendo cresciuto ascoltando le acrobazie vocali di Van Morrison, sembra piuttosto vicino all’intimismo di un Damien Rice: solo un pelo meno carismatico nell’impatto, ma in compenso ben più predisposto a conquistare le masse; non a caso la strategia sottesa da questo suo second-out, si dimostra di natura decisamente alchemica: come dire che le canzoni risultano un mix ammaliante di soul-pop modernista, cadenze da balladeer d’atmosfera, e spezie hip-hop.
Epperò il giovane Edward ha recentemente dimostrato anche una certa sensibilità sociale, cooperando a diverse iniziative umanitarie: speriamo che il clamoroso successo ottenuto non ne smorzi gli ardori, ma gli consenta anzi ulteriori rilanci.
(Franz Coriasco)