UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

LAURA MVULA: “The dreaming room” (Sony Music)

“La stanza dei sogni” è l’universo creativo nel quale s’esprime e germoglia l’espressività  di questa artista britannica. Nata in quel di Birmingham trent’anni fa, Laura è cresciuta artisticamente in un coro gospel e ha debuttato discograficamente con un ep nel 2012. Da allora la sua credibilità e la sua popolarità nel music-business sono cresciuti parallelamente […]
20 Luglio 2016

“La stanza dei sogni” è l’universo creativo nel quale s’esprime e germoglia l’espressività  di questa artista britannica.

Nata in quel di Birmingham trent’anni fa, Laura è cresciuta artisticamente in un coro gospel e ha debuttato discograficamente con un ep nel 2012. Da allora la sua credibilità e la sua popolarità nel music-business sono cresciuti parallelamente all’affinarsi di un talento e di una personalità in grado di miscelare il pop occidentale con reminescenze afro, ma anche con la conoscenza con la musica colta (è diplomata in composizione al conservatorio). Il successo del suo primo album del 2013 la colse impreparata e la fanciulla ebbe qualche problema a gestirne gli effetti collaterali, ma adesso pare pronta a ributtarsi nella mischia con la dovuta determinazione.

Qualcuno ha usato per il suo stile l’aggettivo gospeldelia a sottolineare la miscela tra la tradizione della coralità nera con il rock psichedelico. Ma nella sua musica le influenze sono molteplici.

In questo secondo album realizzato col supporto di un grande producer del black-pop come Nile Rodgers, Laura propone una dozzina di brani moderni e suggestivi, ma ben difficili da ricondurre a uno stile preciso. Certo c’è molta elettronica, e la sua vocalità è protagonista assoluta, ma certo abbiamo a che fare con canzoni che non fanno granché per assecondare i gusti del mercato, né le smanie etichettatrici dei recensori. Ciò detto il disco è piacente e merita più d’un ascolto distratto. Almeno per il sottoscritto.

(Franz Coriasco)