UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

LAZZA: “J” (Universal)

I rapper e le loro produzioni continuano a dominare le scene e le classifiche...
4 Settembre 2020

Il Covid non ha mutato i consumi musicali dei giovinotti italici. I rapper e le loro produzioni continuano a dominare le scene e le classifiche con i loro cliché pseudo-poetici, i loro vocoder, i loro j-accuse semplicistici che tuttavia fotografano molti degli umori delle gioventù urbane contemporanee.

Il milanese Jacopo Lazzarini in arte “Lazza” è arrivato subito in vetta alle classifiche nostrane (ed è tutt’ora nella top-ten) con un disco nel quale fan capolino anche altri bei nomi della scena hip-hop peninsulare, da Capo Plaza a Gemitaiz da Guè Pequeno ad  Emis Killa.

Il genere è quello che ormai segna quest’ambito espressivo con poche variazioni da un artista all’altro: testi abrasivi, ipnosi ritmiche, cascate di parole con pretese para-sociologiche. Lazza ha la sua particolarità nell’utilizzo del linguaggio gergale verlan un metodo espressivo di origine francese che consiste nella creazione di neologismi attraverso l’inversione di sillabe da termini originali o pronunciando le parole all’inverso. Non a caso quando la moda è arrivata a Milano ha preso il nome di riocontra.

Per il resto queste dieci canzoni incrociano panorami urbani degradati o violenti e capricci lussuosi e maschilisti, sogni tossici ed evanescenze valoriali. Su dieci brani solo un paio superano i tre minuti, e l’intero cd arriva appena a 27 minuti: mah…

Franz Coriasco