UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Librovisioni. Quando la lettura passa attraverso lo schermo

Visioni di libri digitali, da leggere sul web o da condividere tramite i nuovi strumenti del web 2.0. Quando la lettura passa attraverso lo schermo, assume forme e percezioni diverse a seconda del media che la trasmette. (Roberto Arduini, Cecilia Barella e Saverio Simonelli, ed. Effatà)
30 Giugno 2009

Visioni di libri digitali, da leggere sul web o da condividere tramite i nuovi strumenti del web 2.0. Quando la lettura passa attraverso lo schermo, assume forme e percezioni diverse a seconda del media che la trasmette. Restano, però, i contenuti, quelli che incidono di più nella cultura del lettore. E su Internet? Quali sono le caratteristiche del social network per creare una comunità di lettori? Come si può costruire una propria biblioteca ondine e condividerla con altri navigatori? Perché è utile realizzare il trailer di un libro come si fa con un film e dove divulgarlo? Come ideare un programma culturale in tv? Domande cui  è possibile trovare una risposta in “Librovisioni. Quando la lettura passa attraverso lo schermo” di Roberto Arduini, Cecilia Barella e Saverio Simonelli. In pratica viene analizzata l’esperienza de La Compagnia del Libro, il programma e il sito internet di Sat2000 che si occupa di lettura ed editoria. Il tutto corredato da una serie puntuale di esempi pratici ai quali ispirarsi, interviste ad esperti ed operatori del settore, risorse per continuare a navigare. La tv e internet non hanno ucciso il libro, lo schermo può essere un ottimo veicolo per la lettura. “Le vecchie librerie gestite dal libraio esperto, forse un po’ polverose, che resistono in alcuni quartieri e piccoli paesi e tanto care alla letteratura (i romanzi di Morley) e al cinema (da C’è posta per te a Notting Hill) erano anche punti di incontro dei lettori. Erano luoghi in cui si ricevevano consigli e suggerimenti e si scambiavano opinioni, almeno con il libraio” si legge nell’opera degli autori del libro edito da Effatà Editrice.  Nella seconda metà degli anni ’80 ci fu anche in Italia l’avvento delle grandi librerie fai da te, in un primo momento definite polemicamente “librerie supermarket”. Gli scaffali erano diventati più bassi (a portata di braccio) per il pubblico che poteva così curiosare per conto proprio quanto tempo voleva e servirsi da solo. Generalmente spaziose, queste librerie sono diventate nel tempo promotrici di eventi quali presentazioni, incontri con l’autore, appuntamenti culturali. Le librerie presenti oggi su internet (chiamiamole online ma non le chiamiamo virtuali perché i libri ci sono e si vendono davvero!) sono un misto di antico e moderno perché sono spazi in cui i lettori possono informarsi e confrontarsi sul libro prima di acquistarlo avendo a disposizione una scelta amplissima. Diversamente dalle librerie delle grandi catene in cui gli spazi più in vista sono riservati ai best sellers e alcuni settori (per esempio la critica letteraria) sono fortemente penalizzati a vantaggio della letteratura di genere, le librerie online sono state definite “democratiche” perché i libri sono presentati – quasi – tutti nello stesso modo, e l’esposizione è meno importante della ricerca generata dall’utente.  Non intendiamo sminuire il valore e il gusto di una visita in libreria – anzi, ce ne dovrebbero essere di più nel nostro paese, e ricordiamo che alcuni anni fa il comune di Roma incentivò l’apertura di librerie nelle zone periferiche della città – ma è un dato di fatto che le librerie online si sono affermate tanto che in Italia i libri sono al 3° posto degli acquisti in internet (dati presentati a dicembre 2008 alla Fiera della piccola e media editoria Più libri più liberi, Roma). Al 1° posto c’è il turismo (alberghi, treni, aerei, pacchetti viaggio), al 2° posto gli oggetti tecnologici.  L’e-commerce si è evoluto in info-commerce: il pubblico, ormai abituato alla rete, si informa e compara le informazioni sui prodotti prima dell’acquisto, lo fa il 70% degli acquirenti in rete. Nel caso specifico dei libri, portiamo l’esempio di IBS (Internet Bookshop) che è tuttora la prima libreria online in Italia: per vendite e quindi fiducia degli utenti (980mila clienti e il 60% dei libri venduti online in Italia), completezza di catalogo e longevità. IBS prospetta una scheda informativa per ogni titolo, talvolta pubblica recensioni uscite sulla stampa (L’Indice), e (sin dal 1998) mette a disposizione lo spazio per i commenti dei lettori, infine indica altri titoli simili per autore e/o argomento secondo le preferenze degli acquirenti. La libreria, così, è diventata il luogo di riferimento del pubblico medio per le proprie ricerche bibliografiche di vario genere (chi pubblica il libro X? chi ha scritto il libro Y? che altro ha scritto Tizio? così via). Non sempre gli utenti che visitano il sito poi acquistano, in questo caso sul piatto della bilancia “info” pesa più di “commerce”. Tutte informazioni utili che emergono da un saggio che orienta, informa e apre un quadro ad ampio spettro di una realtà telematica e non solo che ha come oggetto i libri e la lettura nell’era del social networking. (vincenzo grienti)