Tre album in due anni. Sembrerebbe proprio che la Signora Mazzini abbia più che mai voglia di dire, di darsi, e soprattutto d’esprimersi.
Com’è consuetudine ha assemblato un album miscelando autori noti e talentuosi Carneadi, regalando a ciascun brano la brillantezza e l’impeccabilità d’una voce perennemente giovane. Tra pop sofisticato e rock-blues, sprizzi di bossanova e divertissement, l’album scivola leggiadro attraverso dieci paragrafi sonori, formalmente perfetti, e spesso anche emozionanti (come non sempre in verità le era riuscito nel recente passato). Insomma un lavoro all’altezza del blasone, cosa non facile per una che sforna dischi da una vita. A 71 anni suonati la Tigre di Cremona sa ancora ruggire, ma anche accarezzare con la grazia suprema di una nobildonna mai decaduta. Una fascinosa aliena, algida e misteriosa come traspare dalla bella copertina; eppure nessuno come lei ha saputo svelarsi nella sostanza, cambiando nel Tempo, ma restando sempre se stessa. Oggi più classica che mai.
(Franz Coriasco)