UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

VASCO ROSSI: “L'altra metà del cielo” (Emi)

Una manciata di classici del rocker di Zocca “sinfonizzati” dal maestro Celso Valli e fatti vivere sul palco più famoso e schizzinoso d’Italia, quello della Scala, da una coreografa di fama mondiale come Martha Clarke.
16 Aprile 2012
Una manciata di classici del rocker di Zocca “sinfonizzati” dal maestro Celso Valli e fatti vivere sul palco più famoso e schizzinoso d’Italia, quello della Scala, da una coreografa di fama mondiale come Martha Clarke.
L’ultima impresa del Vasco la si può leggere e valutare in molti modi: la voglia del nostro d’emanciparsi da troppo consunti cliché, la sua ambizione di cercar legittimazioni nell’ambito della cosiddetta cultura “alta”, l’esigenza dei circuiti classici di far fronte alla crisi cercando pubblico ed idee al di fuori dei propri ambiti.
L’album s’è subito insediato in testa alle nostre classifiche, nonostante la sontuosità degli arrangiamenti finisca col comprimere anziché liberare l’energia degli originali; l’opera corrispondente (un sorvolo sentimentale sulla femminilità, raccontata ovviamente al maschile) ha sbancato i botteghini, ma ha fatto storcere il naso a più d’un purista, dell’uno come dell’altro campo.
La verità sta probabilmente nel mezzo: un progetto astuto e ben congegnato, né blasfemo, né pretestuoso, ma che alla fine risulta un ibrido sostanzialmente irrisolto. Tuttavia, se contribuisse per lo meno ad ammorbidire certe storiche pregiudiziali d’ambo le parti, avrebbe già giustificato tutti i suoi limiti.
(Franz Coriasco)