UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

ZUCCHERO: “D.O.C.” (Universal)

Un disco musicalmente appassionato e tracimante di echi spiritualisti...
19 Novembre 2019

L’Adelmo da Sarzana, è tornato. E l’ha fatto con un disco musicalmente appassionato, e tracimante di echi spiritualisti fin dall’inaugurale Spirito nel buio.
Registrato in California, ma concepito nella sua terra a tre anni dal precedente Black Cat, l’album svela uno Zucchero nuovamente immerso nelle amate sonorità gospel, qui rivestite d’elettronica, ma senza svilirne la carica passionale. Undici tracce più tre bonus tracks per un’ora scarsa di calore sonoro, che evoca sonorità antiche, ma intrise di riferimenti al presente: una formula già ampiamente utilizzata dal Nostro, anzi, uno dei tratti fondanti del suo stile, insieme alla sua vocalità, sempre riconoscibile, fin dalla prima sillaba di ogni brano.
Intendiamoci: la spiritualità di Zucchero ha poco a vedere con l’ortodossia religiosa né con la teologia; a tratti costeggia la metafisica, in qualche episodio evoca il sincretismo new-age, altrove una sociologia del quotidiano spicciola e un po’ banale: ma l’intruglio funziona e il disco va giù liscio e gradevole.
Soul, rhythm’n’blues, gospel-pop, e richiami cantautorali: una formula stagionata ma ancora capace di regalare qualche brivido emozionante. Merito anche delle collaborazioni, al solito di gran lusso, a cominciare dal produttore Don Was, passando per Davide Van Der Sfroos, Pasquale Panella, e Frida Sundemo, per finire con De Gregori, col quale Zucchero firma l’intensa e countryeggiante Tempo al tempo.
In definitiva un signor disco, firmato da un artista che gli anni (quasi 65), la carriera (è in pista dal ’68), e gli album (questo è il suo 18esimo inclusi i live) non hanno ancora usurato.

Franz Coriasco