UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Undici anni d'impegno per Avvenire

Era domenica 16 marzo 2003 quando, dopo mesi di preparazione, in 14 parrocchie della diocesi siciliana di Noto partiva l’avventura del Portaparola. «Grazie all’intuizione dell’allora vescovo Giuseppe Malandrino, siamo stati la prima Chiesa del sud a sperimentare l’iniziativa proposta da Avvenire, rilanciando così il nostro impegno» ricorda don Ottavio Ruta, da sempre animatore instancabile dei media cattolici e del periodico La vita diocesana di Noto.
16 Dicembre 2014

Era domenica 16 marzo 2003 quando, dopo mesi di preparazione, in 14 parrocchie della diocesi siciliana di Noto partiva l’avventura del Portaparola. «Grazie all’intuizione dell’allora vescovo Giuseppe Malandrino, siamo stati la prima Chiesa del sud a sperimentare l’iniziativa proposta da Avvenire, rilanciando così il nostro impegno» ricorda don Ottavio Ruta, da sempre animatore instancabile dei media cattolici e del periodico La vita diocesana di Noto. Un’esperienza che ha fatto crescere, dentro e fuori le parrocchie, la consapevolezza di Avvenire come strumento essenziale, grazie all’impegno di tanti animatori. Volontari scelti dai parroci tra quanti avevano partecipato alla missione popolare diocesana o perché ritenuti sensibili al progetto, tutti guidati dall’allora coordinatore del Portaparola don Luigi Vizzini. «Undici anni dopo l’esperienza continua a portare frutto» spiega il direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali, don Rosario Sultana. «Poiché il Vangelo è una missione da comunicare sempre con attenzione, anche oggi infatti nello spirito del Portaparola lavoriamo per vivere e abitare dentro i nuovi spazi mediali proponendo la nostra vita credente come un’identità e un valore che da sé fa cultura trasformando la storia umana dall’interno ».