UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Media e giovani: sì a internet e cellulari, ma anche ai libri

“Medializzati” e capaci di passare da un mezzo all’altro senza difficoltà, con il cellulare a farla da padrone in tasca a ben il 97,2% degli intervistati e con il numero di utenti internet in crescita, dal 61% del 2003 all’83% del 2007. E’ quanto emerge dall’indagine sulle relazioni tra giovani e media realizzata per il 7° Rapporto sulla comunicazione Censis/Ucsi, “L’evoluzione delle diete mediatiche giovanili in Italia e in Europa”, presentato recentemente a Roma.
24 Giugno 2008

“Medializzati” e capaci di passare da un mezzo all’altro senza difficoltà, con il cellulare a farla da padrone in tasca a ben il 97,2% degli intervistati e con il numero di utenti internet in crescita, dal 61% del 2003 all’83% del 2007. E’ quanto emerge dall’indagine sulle relazioni tra giovani e media realizzata per il 7° Rapporto sulla comunicazione Censis/Ucsi, “L’evoluzione delle diete mediatiche giovanili in Italia e in Europa”, presentato recentemente a Roma. A stupire non è tanto che il cellulare sia usato praticamente da tutti i giovani quanto constatare che il 74,1% di essi legge almeno un libro all’anno (esclusi ovviamente i testi scolastici) e il 62,1% più di tre libri. Il 77,7% dei giovani legge un quotidiano (a pagamento o free press) una o due volte alla settimana (il 59,9% nel 2003), mentre il 57,8% legge almeno tre giornali alla settimana. I periodici hanno una utenza complessiva pari al 50% dei giovani (era il 44% nel 2003). E la flessione che si registra nell’uso della televisione tradizionale (dal 94,9% all’87,9%) è ampiamente compensata dall’incremento conosciuto in questi anni dalla Tv satellitare (dal 25,2% al 36,9% dei giovani). Sulla tv tradizionale pesa anche una valutazione negativa della qualità dei canali: “il 68,3% dei giovani italiani li definisce talvolta troppo volgari e di cattivo gusto e il 62,6 poco attenti alle questioni veramente importanti”.
Se le differenze di genere si sono ridotte, ma non annullate - le femmine ascoltano di più la radio (il 90,3% contro l’83,1% dei maschi) e leggono di più i periodici (il 55,2% contro il 45,3%), i maschi invece leggono di più i quotidiani (l’80,4% contro il 74,6% delle ragazze) e guardano di più la Tv satellitare (il 39,9% contro il 33,6%) - più marcate sono invece le differenze legate alle fasce d’età. I giovanissimi, tra i 14 e i 18 anni, sono i maggiori consumatori di media, ma con due eccezioni: quotidiani e radio. Se il dato relativo all’ascolto della radio riferito a tutti i giovani è in aumento (gli utenti complessivi sono passati dall’82,8% all’86,5%), nella fascia 14-18 anni è in calo al 78,9%. A determinarlo il mutamento del linguaggio radiofonico: oggi un adolescente ha a disposizione pod-cast e download di mp3 dalla rete, telefonini e lettori usati anche come radio, playlist scambiate nei blog. Secondo il direttore generale del Censis, Giuseppe Roma, “questo è un esempio della tendenza al nomadismo dei giovani nel mondo digitale, dove si passa da un mezzo all’altro senza badare troppo alla sua natura. È aumentato il numero dei media ed i consumi dei giovani sono articolati, prevedono il contatto non solo con i nuovi media, internet e cellulari, ma anche con i più antichi, libri e quotidiani, senza attribuire importanza decisiva a nessuno di essi”.