UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Il 90% dei ragazzi di terza media possiede il cellulare

Una telefonata allunga la vita? Di sicuro, per molti ragazzi, consente di ottenere più libertà e qualche uscita in più con gli amici. A patto però di tenere sempre in tasca il cellulare, così mamma e papà stanno tranquilli.
5 Novembre 2008

Una telefonata allunga la vita? Di sicuro, per molti ragazzi, consente di ottenere più libertà e qualche uscita in più con gli amici. A patto però di tenere sempre in tasca il cellulare, così mamma e papà stanno tranquilli. «I genitori, in questo modo, sono convinti di poter controllare i figli – commenta Pier Cesare Rivoltella, dell’Università Cattolica di Milano –. In realtà è una convinzione fasulla, perché è molto facile essere ingannati, ma in questo modo possono tenere la loro ansia sotto controllo».
A smanettare con il telefonino si inizia da piccoli: in seconda elementare il 20% dei bambini ha un cellulare, in terza media si sale al 90%. E a metterlo in mano ai più piccoli sono i genitori che lo regalano per il compleanno oppure in occasione della gita scolastica, con la scusa di poter mantenere i contatti e tenere sott’occhio i movimenti del figlio. È quanto emerge dalla ricerca «Bambini e telefoni cellulari. Il nuovo cordone ombelicale», promossa dall’Osservatorio sull’immagine dei minori (fondato nel 2004 dalla casa di moda «I pinco pallino»), che ha presentato ieri il quarto rapporto annuale. «Episodi di bullismo e molestie ai danni di ragazzini via sms, di cui si sente spesso parlare, ci hanno convinto che era giunto il momento di indagare sull’abuso che si fa di questo strumento», commenta Daniela Brancati, coordinatrice dell’Osservatorio.
Tra i ragazzi iscritti alle scuole superiori l’87,5% del campione attribuisce al cellulare una valenza positiva. «Per loro molto di più di uno strumento – aggiunge Rivoltella – è un prolungamento del proprio corpo e allo stesso tempo serve per conservare ricordi, foto, filmati. Un po’ come quello che, una volta, era il diario». Il 98% dei ragazzini fra i 12 e i 18 anni possiede un cellulare proprio «e nell’80% dei casi il primo telefonino viene regalato dai genitori ai figli di otto anni», sintetizza Rivoltella.
Di effetto ansiolitico parla Anna Maria Ajello, docente di psicologia dell’educazione alla Sapienza di Roma, che ha coordinato la ricerca focalizzata sugli alunni di scuole elementari e medie. «Molti dei bambini che abbiamo intervistato hanno ricevuto il loro primo cellulare in occasione di una gita scolastica», commenta. È successo, ad esempio, al 60% degli alunni di quarta elementare o di terza media presi in considerazione.
«Il cellulare è uno strumento utile, che dà sicurezza ai genitori – commenta Antonio Affinita, direttore relazioni istituzionali del Moige –. Bisogna anche chiedersi che cosa passa attraverso questo strumento. Si fa tanto per incentivare all’uso, al consumo, del cellulare, ma si fa poco per istruire a un uso corretto».