UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Accanto ai poveri, anche con la penna

"Per scrutare la realtà ci vogliono cuore e occhi attenti, quelli che si rinnovano con lo stupore di ogni giorno dato". Così Francesco Zanotti (FISC) riflette, per Avvenire, sulle provocazioni lanciate alla stampa cattolica dal tema della prossima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.
8 Ottobre 2013
«Il sudario non ha tasche». Così raccontava nonna Rosa al piccolo Jorge Mario Bergoglio. Oggi divenuto Papa, il bambino di allora non dimentica quelle esperienze così vere e autentiche. Non smarrisce la memoria perché quelle frasi non erano vuote, ma erano incarnate e vissute nella quotidianità di un’esperienza di famiglia. Chiamati a narrare l’esperienza delle comunità cristiane, l’avvento di papa Francesco con il suo modo nuovo e travolgente di stare in mezzo alla gente ci interroga e anche ci inquieta. Il Pontefice usa parole semplici, immediate, senza bizantinismi. Va dritto al cuore di chi gli sta di fronte. Dice «buona sera» e domanda «una Chiesa povera per i poveri».
Chiede di aprire i monasteri, di smetterla con le chiacchiere e si confronta con il mondo, nessuno escluso. Questa «rivoluzione» nel metodo mette in discussione il nostro quieto vivere e ci interpella, senza possibilità di scampo. O teniamo il passo o veniamo travolti dall’onda del Papa venuto «dalla fine del mondo».
Pochi giorni dopo l’elezione, Francesco incontrò i giornalisti, in un’udienza particolare a loro dedicata, nell’aula Paolo VI. Chiese a tutti gli operatori della comunicazione di parlare di Verità, bontà e bellezza. In sostanza, ci domandò di andare al centro della notizia, di andarci fino in fondo, per cercare la Buona Notizia per eccellenza, quella che racconta di un incontro che trasforma la vita e la rende piena. Ecco il nostro compito, quello di sempre, da realizzare ancora con maggiore passione e rinnovata convinzione, sotto la spinta del Papa italo-argentino: dire al mondo ciò che altri non vedono o non vogliono vedere.
Ciò che pare non essere notizia, ma in realtà costituisce l’autentica novità. È l’esperienza del «centuplo quaggiù», di chi dona tutto ciò che ha e riceve moltiplicato. È la vita che scorre nei territori, nelle famiglie, nelle parrocchie. È l’esperienza di chi si spende per preparare i pasti alle mense della caritas, per accudire gli ammalati, assistere gli anziani, ascoltare chi non ha nessuno, accogliere chi non ha un letto. In una parola, è l’esperienza di chi incarna il Vangelo e lo traduce in pratica lontano dai riflettori della ribalta nazionale, ma vicino alle nostre antenne di cattolici prestati al giornalismo, prossimi a tutte le periferie. Certo, per scrutare la realtà ci vogliono cuore e occhi attenti, quelli che si rinnovano con lo stupore di ogni giorno dato. Alla maniera di Francesco che incalza e sorride, sospinge e sorregge quanti si rivolgono a lui con cuore sincero.

Francesco Zanotti

Presidente della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc)