UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

“Come i media cambiano la vita”

Da giovedì 24 a sabato 26 ottobre a Pavia l’Aiart (Associazione di utenti radiotelevisivi) terrà tre gior­ni formativa nazionale sul tema: «Come i me­dia cambiano la vita». Agli incontri, pres­so il Seminario pavese, parteciperanno i­scritti Aiart dalle 90 sedi provinciali.
22 Ottobre 2013
«Se i mass-media educassero al vero, al bello e al giusto cre­do proprio che tutti noi vi­vremmo in un mondo migliore. E invece non solo non educano ma propaganda­no volgarità». Luca Borgomeo, presiden­te nazionale dell’Aiart (Associazione di utenti radiotelevisivi), sottolinea così il significato del tema scelto per la tre gior­ni formativa nazionale in programma a Pavia : «Come i me­dia cambiano la vita». Agli incontri pres­so il Seminario pavese parteciperanno i­scritti Aiart dalle 90 sedi provinciali.
Il si­to (www.aiart.org) annovera oltre mille visite ogni giorno e riceve nu­merose denunce di gente che reagisce a ciò che vede in televisione. «Tentiamo di tutelare gli spettatori, tutte le lamentele che raccogliamo vengono girate al­l’Authority, purtroppo con scarsi risulta­ti. Ma l’Authority più che gli utenti di­fende le emittenti, che godono di quasi totale impunità e praticamente mai ri­cevono sanzioni tali da risultare un de­terrente ». Ma «vogliamo essere propositivi – ag­giunge Borgomeo – con una capacità di richiamare l’attenzione sull’importanza sempre più strategica che hanno i media nella nostra società. Per questo a Pavia punteremo su due momenti nuovi: il convegno di sabato mattina su 'Bioeti­ca e media', in cui Stefano Colloca, ag­gregato di Etica della Comunicazione al­l’Università di Pavia, presenterà un rap­porto sull’argomento, e l’analisi delle for­me con cui la Chiesa comunica in una società in cui i media hanno sempre maggior incidenza nella vita sociale, po­litica ed economica». A questo tema, in particolare, sarà dedicata la tavola ro­tonda di venerdì pomeriggio «Come par­la il Pontefice. Papa Francesco e i media». A introdurre i lavori giovedì saranno il vescovo monsignor Giovanni Giudici e il presidente della locale Aiart Giancarlo Arbasini. «Condivido pienamente l’idea al centro dei lavori – sottolinea Giudici – , ossia formare utenti mediatici attenti e critici, quindi preparati ad accendere o spegnere la televisione in virtù di una matura capacità di giudizio. Questo fa sì che gli operatori dei mass media possa­no cogliere la presenza di un pubblico non passivo ma capace di una lettura e­sistenziale ed etica di un prodotto chia­mato ad andare oltre la banalità e la su­perficialità ». Monsignor Giudici, da qual­che tempo presente su Twitter, pensa an­che ai giovani «che con i nuovi media hanno la grande opportunità di aprire gli orizzonti».