Savona: grandi eventi per i 120 anni de “Il Letimbro”

Centovent’anni e non sentirli. Proprio alla fine dell’aprile del 1892, a Savona si concepiva il giornale «Il Letimbro», dal nome del torrente che scorre in città. Il foglio cattolico sarebbe poi uscito, con un numero di saggio, il successivo 10 maggio diventando poi negli anni un riferimento del giornalismo e della cultura locale con uscite bisettimanali. Sopravvisse a due guerre – per un breve periodo tra l’altro si chiamò «Avvenire» – fino a diventare settimanale e infine mensile, a seguito di una breve crisi patita all’inizio del nuovo millennio. Una storia importante che fa della testata savonese la più longeva e una fra le più antiche della Liguria. Un traguardo che il mensile edito dalla diocesi di Savona-Noli celebra con tre appuntamenti dedicati al giornalismo inseriti nella «Settimana della cultura». L’iniziativa è stata intitolata «100eVenti». Iniziata ieri pomeriggio con Toni Capuozzo, vicedirettore del TG5, che ha parlato delle sue corrispondenze dagli scenari più difficili e del mestiere dell’inviato, la kermesse proseguirà oggi alle 18 con Giuseppe Di Piazza, editorialista e inviato del Corriere della Sera, già direttore del magazine «Sette».Tema dell’incontro: «Il futuro dei giornali di carta». Sabato alle 17 è in programma il convegno sul «passato e futuro del giornalismo cattolico» con monsignor Domenico Pompili, sottosegretario della Cei e direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali, Francesco Zanotti, presidente della Federazione italiana settimanali cattolici, Chiara Genisio, direttore dell’Agenzia Giornali Diocesani, Paolo Pittaluga, redattore di Avvenire, Maurizio Vivalda, direttore dell’Ufficio diocesano comunicazioni sociali, e don Angelo Magnano, direttore della testata. Porterà il suo saluto il vescovo di Savona-Noli,Vittorio Lupi, che afferma: «Il Letimbro è una gloriosa testata del giornalismo locale, siamo tutti molto orgogliosi del mensile e dei suoi 120 anni. Savona è una città culturalmente vivace ed è essenziale avere una voce cristiana sul territorio che affronta non solo gli aspetti religiosi, ma anche quelli della società in genere».