UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Torino: il direttore di Avvenire al Sermig

«Perché le notizie positive non bucano?». «Quali sono le responsabilità etiche del giornalista?». «Il Web ucciderà la carta stampata?». Sono state le domande dei tanti giovani in platea a guidare l’altra sera l’incontro al Sermig di Torino con il direttore di Avvenire Marco Tarquinio...
29 Novembre 2012
«Perché le notizie positive non bucano?». «Quali sono le responsabilità etiche del giornalista?». «Il Web ucciderà la carta stampata?». Sono state le domande dei tanti giovani in platea a guidare l’altra sera l’incontro al Sermig di Torino con il direttore di Avvenire Marco Tarquinio. Una lezione per parlare di quando a fare notizia è il giornalismo stesso. Legge sulla diffamazione, rapporti tra redazioni ed editori, equilibrio tra racconto dei fatti e opinioni. Le domande sono state raccolte attraverso Internet e poi rielaborate dai giovani che frequentano l’ex arsenale militare della città, zona Borgo Dora, trasformato da Ernesto Olivero nel quartier generale della solidarietà del Servizio Missionario Giovani, il Sermig. L’incontro dell’altra sera s’inserisce nel programma di quest’anno dell’Università del Dialogo, uno spazio di formazione permanente promosso dal Sermig, che il mese scorso ha ospitato Mario Deaglio per parlare di economia ed Europa. Il tema conduttore degli incontri di quest’anno è “Oltre Babele, dal caos alla responsabilità”.
Commentando i dati del Censis che danno Internet in testa tra le fonti d’informazione per i più giovani, Tarquinio ha sottolineato l’importanza di una «gerarchizzazione delle notizie, che proponga idee oltre ai fatti, che aiuti ad entrare in profondità». Altrimenti, quello che ci aspetta «è un impoverimento generale ». Anche la carta stampata «si presta alle bufale, come ha dimostrato il caso Boffo ­ha continuato - ma il Web ha tra le sue caratteristiche una certa fissità che assomiglia ai sistemi della gogna medievale». Tarquinio ha fatto riferimento al quindicenne che si è suicidato perché deriso su Facebook e additato come gay. «La sua storia è diventata una bandiera politica ». In casi come questi «il rischio di strumentalizzazione è sempre presente». Sollecitato dalle domande dei giovani, Tarquinio ha ricordato le battaglie di Avvenire affinché si riconoscesse che la questione dell’Imu non riguarda solo la Chiesa, ma tutto il mondo del no profit. S’è anche detto 'incuriosito', dal fatto che Il Foglio abbia in questi giorni ricordato le critiche mosse già dieci anni fa da Avvenire al governo Berlusconi. «A lungo si diceva che non criticavamo mai il centro-destra, ma non è così e spesso siamo intervenuti contro il conflitto d’interesse e le leggi ad personam». Se l’informazione oggettiva è un ideale – ha concluso – quella «onesta è invece possibile».