UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Cesena-Sarsina: la domenica per far pensare

Subito esaurito. In molte parrocchie della diocesi di Cesena- Sarsina, domenica scorsa, « Avvenire » è andato a ruba. Già dopo la prima Messa non se ne trovava più una copia. Si celebrava la Giornata in favore del giornale dei cattolici italiani e per l’occasione si è dato vita a una diffusione straordinaria e capillare in ogni comunità cristiana, da Cesenatico fino al crinale appenninico, lungo tutta la Valle del Savio.
25 Novembre 2009
Subito esaurito. In molte parrocchie della diocesi di Cesena- Sarsina, domenica scorsa, « Avvenire » è andato a ruba. Già dopo la prima Messa non se ne trovava più una copia. Si celebrava la Giornata in favore del giornale dei cattolici italiani e per l’occasione si è dato vita a una diffusione straordinaria e capillare in ogni comunità cristiana, da Cesenatico fino al crinale appenninico, lungo tutta la Valle del Savio.
  Il vescovo, monsignor Antonio Lanfranchi, nel suo intervento pubblicato sulla pagina speciale preparata dalla redazione del settimanale diocesano « Corriere Cesenate » , ha tenuto a precisare le motivazioni che spingono ad appoggiare e sostenere « Avvenire » .
  « Immersi come siamo in una mentalità che mette in crisi ogni giorno i nostri convincimenti più profondi – ha scritto monsignor Lanfranchi –, riannodare i fili della nostra tradizione e saper interpretare quanto accade intorno a noi diventa un’esigenza imprescindibile per tutti i credenti » . « Avvenire » diventa sempre di più una bussola per chi desidera formarsi una coscienza critica alla luce dell’esperienza di fede. Davanti ai guasti di una mentalità che tutto riduce al consumismo e all’individualismo più esasperato, che rende ogni uomo solo un consumatore da spremere o un manichino da sballottare a piacimento, trovare un compagno di viaggio affidabile che aiuti nella formazione di un’opinione pubblica cristianamente ispirata è una delle migliori fortune che possano capitare. Di fronte a questi bisogni bisognerebbe che di giornate speciali di « Avvenire » non ce ne fosse soltanto una all’anno ma una ogni domenica. Se il giornale è apprezzato perché è confezionato molto bene, lo è molto di più per i contenuti che veicola. Come accaduto domenica scorsa, è importantissimo farlo conoscere, perché la stima cresce con la conoscenza e la frequenza del rapporto giornale- lettori.
 

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