UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Pentecoste con Odoardo Focherini

Sabato 15 giu­gno alle 9.30 in piazza Martiri a Carpi sarà beatificato Odoardo Focheri­ni. Giornalista e amministratore del quotidiano L’Avvenire d’Italia, sposo e pa­dre di sette figli, assicuratore, laico impegnato nell’Azione cattolica, Focherini è noto per aver salvato oltre 100 ebrei dal­lo sterminio nazista, facendoli fuggire verso la Svizzera...
21 Maggio 2013
Sabato 15 giu­gno alle 9.30 in piazza Martiri a Carpi sarà beatificato Odoardo Focheri­ni. Giornalista e amministratore del quotidiano L’Avvenire d’Italia, sposo e pa­dre di sette figli, assicuratore, laico impegnato nell’Azione cattolica, Focherini è noto per aver salvato oltre 100 ebrei dal­lo sterminio nazista, facendoli fuggire verso la Svizzera. E per questo è stato riconosciuto «Giusto tra le nazioni». Morto nel 1944 a soli 37 anni in cam­po di concentramento, sarà beato come martire per la fede per la sua attività a favore dei perseguitati e per il suo impe­gno nei mezzi di comunicazio­ne.

Focherini è stato ricordato an­che sabato scorso, nella par­rocchia Sant’Agata a Carpi, alla veglia di Pentecoste preparata da associazioni e movimenti della diocesi. «Una tappa ulte­riore verso il grande giorno del­la beatificazione di Odoardo Fo­cherini », ha detto il vescovo Francesco Cavina, che ha ricor­dato come lo Spirito Santo sia Spirito di santità, perché con­sente a chi lo riceve di assimi­lare il Vangelo in tutta la sua profondità. Se nella Via Crucis diocesana celebrata nel tempo quaresi­male, pure dedicata a Focheri­ni, si era meditato e approfon­dito il senso del sacrificio del giornalista, delle sofferenze sue e dei propri cari, la veglia di Pen­tecoste è stata l’occasione per comprendere dove risieda la sorgente della santità nella vita di Odoardo. «Per Odoardo e per tutti noi – ha detto il vescovo – non esiste altra strada per rea­lizzare il nostro destino di san­tità, se non quella della docilità allo Spirito Santo. Lo Spirito Santo è per noi tutto ciò che Cri­sto è stato per i discepoli: di­fensore, consigliere, protettore, sostegno. È lo Spirito che ci do­na la luce per realizzare tutto ciò che Dio si attende da noi; è lo Spirito che ci spinge ad opera­re la carità, che purifica le nostre intenzioni e le nostre scelte». La docilità all’azione dello Spirito è dunque la caratteristica più e­vidente nell’esperienza religio­sa del futuro beato carpigiano. «Odoardo era uno di noi, uno come noi – ha concluso Cavina – che è diventato grande agli oc­chi di Dio e del mondo perché ha cercato l’appoggio per la propria debolezza nel dono del Signore, nello Spirito Santo. Senza questo dono, non esiste­rebbe vita cristiana, non esiste­rebbe santità». Venerdì 14 giugno il cammino diocesano verso la beatificazio­ne culminerà con una solenne veglia, a Mirandola, animata dalle associazioni laicali e dai movimenti ecclesiali. Domeni­ca 16 giugno infine una Messa di ringraziamento.