UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Letture quotidiane in parrocchia

La nuova cultura mediatica chiama a confronto i cattolici «unendo la passione per il Vangelo con la scelta culturale, lo sguardo della fede con l’interpretazione dei fenomeni legati ai nuovi mezzi di comunicazione». Così Emiliana Stella, responsabile della Commissione cultura e comunicazioni sociali dell’arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, spiega l’iniziativa della parrocchia Santi Angeli Custodi a Trani dedicata alla «buona stampa».
5 Novembre 2013
La nuova cultura mediatica chiama a confronto i cattolici «unendo la passione per il Vangelo con la scelta culturale, lo sguardo della fede con l’interpretazione dei fenomeni legati ai nuovi mezzi di comunicazione». Così Emiliana Stella, responsabile della Commissione cultura e comunicazioni sociali dell’arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, spiega l’iniziativa della parrocchia Santi Angeli Custodi a Trani dedicata alla «buona stampa». Quartiere popolare, ottomila abitanti, la parrocchia guidata da don Michele Cirillo, nei pressi del carcere di Trani, ha riproposto per la seconda volta la sensibilizzazione alla stampa cattolica diocesana e nazionale nel fine settimana, in collaborazione con gli animatori della cultura e i volontari della Caritas, e sulla scia del successo del 2012. «L’iniziativa – spiegano i coniugi Carrera, ministri straordinari dell’Eucaristia – s’inserisce nel nostro compito di testimoniare ovunque la fede e la Parola che va comunicata». I frutti non tardano ad arrivare. Con l’ausilio di locandine e una postazione fissa, i volontari hanno diffuso materiale informativo a margine della Messa festiva, spiegando l’opportunità di ricorrere ai media dei cattolici per una lettura critica del nostro tempo, non limitandosi a subire l’invadenza dei media o a restare indifferenti. «I cristiani non sono sempre adeguatamente informati – nota don Michele –, con la nostra sfida intendiamo rilanciare in parrocchia con forza il 'dare ragione della speranza che è in noi', per riempire di significato la cultura del nostro tempo alla luce della fede». Dal notiziario parrocchiale al periodico diocesano In comunione , per passare a Credere , Famiglia Cristiana , A sua immagine e ovviamente Avvenire: la parrocchia propone tutti gli strumenti come necessari, un patrimonio che appartiene a tutti per approfondire tematiche religiose, sociali e culturali senza limitarsi ai messaggi dominanti. «Una fede che non diventa cultura non è una fede pienamente accolta – concludono i volontari Caritas –, dev’essere pensata, vissuta. Dobbiamo presentarci al mondo come cristiani credibili».