UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Trent'anni di “Prospettive”

Prospettive, il settimanale dell’arcidiocesi di Catania, venerdì scorso ha festeggiato i trent’anni dalla fondazione all’interno della Giornata mondiale della comunicazioni sociali. Nato sotto l’arcivescovo Domenico Picchinenna e con la spinta di don Nino Calanna, è stato guidato dai consacrati Agatino Giuffrida e Giuseppe Bruno, e dai laici Salvatore Giuliano e Salvo Nibali.
26 Maggio 2015

Prospettive, il settimanale dell’arcidiocesi di Catania, venerdì scorso ha festeggiato i trent’anni dalla fondazione all’interno della Giornata mondiale della comunicazioni sociali. Nato sotto l’arcivescovo Domenico Picchinenna e con la spinta di don Nino Calanna, è stato guidato dai consacrati Agatino Giuffrida e Giuseppe Bruno, e dai laici Salvatore Giuliano e Salvo Nibali. L’attuale direttore, don Giuseppe Longo, ha presentato l’oggi e il futuro: «È un organo di informazione che dà voce a chi non l’ha, cioè sostiene i valori taciuti dagli altri mass media. Prospettive vuole essere il 'buon samaritano' nel territorio diocesano, presenza critica a sostegno di questioni quali la famiglia, la bioetica, il magistero del Papa e del vescovo, la Dottrina sociale, la cultura, le esigenze che la Chiesa locale serve quotidianamente. Per farlo continuerà il formato cartaceo, ma rafforzerà il Web con un’app dedicata». Il trentennale è stato arricchito dal saluto giunto da Domenico Pompili, neo vescovo di Rieti e già direttore dell’Ufficio Cei per le comunicazioni sociali, che ha sottolineato il senso del messaggio di papa Francesco per la Giornata delle comunicazioni dedicata al «comunicare la famiglia».Lo stesso tema è stato approfondito dai giornalisti Vincenzo Corrado del Sir e Antonio Gaspari di Zenit. Poi sono seguiti gli interventi di don Adolfo Longhitano sulla storia del settimanale e del giornalista Rai Piero Isgrò sul valore della stampa cattolica. L’arcivescovo di Catania Salvatore Gristina ha ringraziato tutti per il servizio svolto, ha invitato a mettersi in discernimento e porsi «nuove prospettive» e più consone alle esigenze del presente.