Non c'è niente di più bello che essere strumento per favorire un incontro». Don Giorgio Costantino ha il cuore grato. La sua parrocchia Santa Maria del Divino Soccorso in Reggio Calabria ha da pochi giorni potuto ammirare il nuovo mosaico che impreziosisce la parete centrale della chiesa, alle spalle dell' altare. Un'anteprima è stata regalata dal settimanale diocesano L'Avvenire di Calabria, in edicola ogni domenica assieme ad Avvenire. «Prendere il giornale tra le mani e trovare in prima pagina la foto raffigurante il mosaico è stato un bel regalo - ci spiega don Giorgio -: quel numero del settimanale insieme al quotidiano è andato letteralmente a ruba. In tanti hanno voluto custodirne una copia». Don Giorgio ci spiega qual è il segreto affinché ogni numero dei due giornali cattolici possa rappresentare un vero e proprio 'cimelio': «La carta stampata è spesso impegnata a raccontare i grandi fatti che accadono, la fortuna di un settimanale cattolico è di poter narrare le 'piccole cronache', quelle fatte di vita vissuta, di concretezza».
Un messaggio sincero, quello del parroco e della gente del Divino Soccorso di Reggio Calabria. Una parrocchia dal grande cuore caritativo in un quartiere, quello di Gebbione, che da sempre è un territorio 'di frontiera' nella complessa area reggina. La piazza della parrocchia ha rappresentato un ottimo viatico per la crescita positiva e di vocazione alla sequela di Cristo. «Un altro fatto altrettanto positivo - prosegue don Giorgio - è stato relativo alla diffusione della notizia. Tantissima gente mi è venuta incontro dicendomi: 'l'ho saputo da L'Avvenire di Calabria'. Cosa c' è di più bello del favorire la condivisione?».
In tanti proprio grazie all'annuncio sul settimanale dell' arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova hanno potuto aprirsi alla contemplazione del mosaico dell'artista Giampiero Arabia. Un'opera che include le tante anime che transitano sulla terra d'approdo della Calabria, a partire dai migranti raffigurati ai piedi della Madre Celeste. Accogliere, comprendere, comunicare: così la parrocchia diventa laboratorio vivente di giornalismo di strada.
