UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

A Palermo
una libreria
“senza handicap”

A­lessandro Bafumo, 38 anni, palermitano, ha fatto del suo handicap l'occasione per migliorare la cono­scenza della gente sul mondo della disabilità e ha fondato una cartolibreria interamente dedicata ai di­versamente abili: si parte con duecento titoli iniziali e più di settanta audiolibri...
23 Gennaio 2012
Con la sua gamba malmessa ha misurato per tutta la vita l'ignoranza della gente e i centi­metri dei gradini, ma ha saputo anche pren­dere la rincorsa per dare una svolta alla sua storia. A­lessandro Bafumo, 38 anni, palermitano, ha fatto del suo handicap l'occasione per migliorare la cono­scenza della gente sul mondo della disabilità e ha fondato una cartolibreria interamente dedicata ai di­versamente abili. Si chiama Abc, l'acronimo di Ales­sandro Bafumo Cartolibreria, l'iniziativa imprendi­toriale appena aperta a Isola delle Femmine, una lo­calità marinara alle porte di Palermo, «anche perché la conoscenza è basilare in ogni attività e anche la di­sabilità si impara dall'abc». La storia di Alessandro è speciale, perché la piena consapevolezza del significato di disabilità lui l'ha acquisita ascoltando il padre, che, malgrado la sua ce­cità congenita, ha sempre lavorato (all'Ente minera­rio siciliano), è sempre stato attivo in campo socia­le, «e mi ha dato le dritte morali per farmi affrontare la vita guardando oltre gli steccati, senza farmi mai sentire un disabile», racconta.
Il progetto è ambizioso: si parte con duecento titoli iniziali e più di settanta audiolibri, anche se per il momento la fornitura attende lo sblocco della pro­testa degli autotrasportatori. Grazie alla convenzio­ne con la casa editrice Erickson saranno disponibili testi specifici su ogni tipo di disturbo dell'apprendi­mento, su disabilità psicomotorie e comunicative. L'idea si concretizza grazie all'incontro col dottor Lui­gi Tarantello, promotore finanziario di Unipol Ban­ca, al quale Bafumo si rivolge per un finanziamento per rilevare un esercizio commerciale. Anche lui cre­de nel progetto. «Ci sono voluti nove mesi, ma sono riuscito a ottenere quei 70mila euro necessari per ri­levare la concessione dell'edicola che già era pre­sente in questi locali di via Sicilia», spiega Bafumo. «Senza la caparbietà di mia moglie non saremmo mai arrivati fino a questo punto», aggiunge entusia­sta, per essere riuscito a condividere con Patrizia Pi­ro il sogno di una vita. Bafumo, infatti, ragioniere e perito commerciale, ha sempre lavorato, ma in cam­pi totalmente diversi: è stato direttore artistico per le manifestazioni estive del Comune di Trabia, ha la­vorato come amministrativo in una ditta di prodot­ti di pulizia, in un laboratorio odontoiatrico. Ma la sua passione per le materie umanistiche e per i libri, ma­nifestatasi già a tre anni quando sapeva già leggere e scrivere, ha avuto la meglio e lo ha condotto fino a qui. Questa cartolibreria dà a tutti possibilità di accesso alla lettura, non solo perché vi sono i testi giusti per approfondire temi importanti come quelli che coin­volgono i diversamente abili, ma anche perché gli scaffali sono accessibili a tutti, non esistono barrie­re architettoniche («grazie a mio suocero che ha crea­to gli scivoli all'ingresso»), i corridoi sono ampi per consentire il transito delle carrozzine. Mancano an­cora i posti auto per disabili davanti al negozio, ma arriveranno anche questi. E le iniziative sono desti­nate a crescere. «Con un'amica che si occupa di pet therapy per bambini disabili, abbiamo deciso di av­viare alcune iniziative particolari - spiega Bafumo - . C'è tanto interessa attorno a noi. Alcune insegnanti delle scuole del paese hanno già chiesto informa­zioni per incontri e visite coi ragazzi. Forniremo an­che il servizio di consegna libri a domicilio per veni­re incontro a chi soffre di gravi disabilità motorie». Abbattute le barriere architettoniche, resta da dare un colpo di piccone a quelle culturali. «Per esperienza, la barriera più difficile da eliminare è l'ignoranza - am­mette - . Ecco perché punto molto sui libri».