UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Internet e tv, le pessime abitudini dei ragazzi

Sedentari. Incollati per ore da­vanti alla solita tv. E poi grandi internauti, sul pc o lo smartpho­ne. Nottambuli. Non di rado a dieta - senza controllo - e fuma­tori. È  la foto­grafia del 'teenager' italiano scattata dal­l’indagine sulle 'Abitudini e stili di vita degli adolescenti' della Società italiana di pediatria...
11 Maggio 2012
Sedentari. Incollati per ore da­vanti alla solita tv. E poi grandi internauti, sul pc o lo smartpho­ne. Nottambuli. Non di rado a dieta - senza controllo - e fuma­tori. Eccoli, i ragazzi italiani di 13 e 14 anni, generazione sulla soglia del­l’adolescenza, ma già pronta a far pro­pri pessimi stili di vita. È questa la foto­grafia del 'teenager' italiano scattata dal­l’indagine sulle 'Abitudini e stili di vita degli adolescenti' della Società italiana di pediatria (Sip), che a Roma tiene il suo 68° congresso. Il campione nazionale rappresentativo è di 2081 stu­denti della terza media.

Tra banco e divano. In periodo scola­stico il 60% passa tra le 11/12 ore al gior­no seduto. Una stima per difetto cui si arriva sommando le almeno 4 sui ban­chi, le 30 tra tivù e computer, un’ora e mezza a pranzo e cena, un’ora e mezza per i compiti. L’epidemia di sedentarietà ha una data di inizio, secondo la Sip: è il 2008, anno di diffusione delle 'armi di distrazione di massa', ovvero Inter­net. Il problema, sottolineano i pedia­tri, è che dopo un iniziale declino della obsoleta tv generalista nei gusti adole­scenziali, ora si assiste a un ritorno. Me­rito - o colpa - dell’offerta crescente di canali digitali, a pagamento o terrestri in chiaro. Per la prima volta, da tre anni a questa parte, aumentano i ragazzi (il 17,3%) che sta al teleschermo più di tre ore. Se fino al 2010 internet aveva can­nibalizzato i telespettatori, ora telefilm, cartoni e calcio non si sostituiscono, ma si sommano a videogames e web, in con­tinua crescita.

Sportivi, ma da telecronaca. Il 40% (44% le femmine) non pratica alcuna at­tività sportiva oltre alle due ore di edu­cazione fisica scolastica. Non è un caso che i grandi consumatori di tv e inter­net sono tra i più pigri. E anche il 30% che fa quattro ore a settimana di moto, passa anche quattro ore - al giorno - da­vanti allo schermo. Col cibo poi il rap­porto non è sempre sereno: un terzo del­le ragazzine ha già fatto una dieta, mol­te desiderano farla, pochissimi però han­no chiesto consiglio al medico. «Dati preoccupanti – ragiona il presidente della Sip, Alberto Ugazio – perché la sedentarietà è un determinante impor­tante dell’obesità, quindi della sindro­me metabolica come fattore predispo­nente delle principali malattie cardio­vascolari degenerative e tumorali dell’a­dulto ». Ma «un’ulteriore conferma de­gli stili di vita errati è il fatto che il mez­zo più usato per andare a scuola è l’au­to », nel 43% dei casi.

Internet sempre e ovunque. Sull’uso continuo del web pesano sia la diffu­sione dei social network (l’80% dei 13enni ha il profilo su Facebook, teo­ricamente vietato ai minori di 14, un an­no fa era il 70%) che quella dei telefo­nini di ultima generazione: il 65% ha un cellulare che naviga nel web.

Cattive abitudini reali e virtuali. Il 16 ,6 % ha dato il cellulare a sconosciu­ti su internet, il 15% una foto, il 14% s’è fatto vedere su webcam, il 12% ha ac­cettato incontri. Contatti da cui magari possono nascere grandi amicizie. Ma as­sai rischiosi. Pur di navigare poi i ragaz­zi rubano ore al sonno: più del 50% va sempre a letto dopo le 23 anche se il giorno dopo ha scuola. Guarda caso il 68% ha il pc in camera da letto e il 61% la tv. Il 45% entrambi. Troppi i 13/14en­ni che hanno fumato, il 32%, dato che in città sale al 37%. Sono i risultati di re­gole troppo elastiche? Il 77,7% dice che i precetti imposti dai genitori vanno be­ne, il 16,5% li considera eccessivi, ma c’è un 6% che li giudica addirittura insuffi­cienti. Così, alla domanda «a cosa ri­nunceresti per un mese se costretto», molti hanno aggiunto a penna alle ri­sposte 'chiuse' del test un «fossi pazzo» o «rinunciaci tu».