UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

A Zavattaro il premio “Penna d'oro”

Il premio «Penna d’oro» 2009 è stato attribuito al giornalista vaticanista del Tg1 Fabio Zavattaro per «l’encomiabile coerenza e fedeltà ai valori cristiani, il suo grande equilibrio e senso di responsabilità, la sua spiccata professionalità». Difficile dire di più, in modo tanto aderente quanto lusinghiero, della motivazione che iersera, al Teatro dell’Opera del Casinò, ha accompagnato la consegna del riconoscimento assegnato a giornalisti e operatori della comunicazione.
2 Febbraio 2009

Il premio «Penna d’oro» 2009 è stato attribuito al giornalista vaticanista del Tg1 Fabio Zavattaro per «l’encomiabile coerenza e fedeltà ai valori cristiani, il suo grande equilibrio e senso di responsabilità, la sua spiccata professionalità». Difficile dire di più, in modo tanto aderente quanto lusinghiero, della motivazione che iersera, al Teatro dell’Opera del Casinò, ha accompagnato la consegna del riconoscimento assegnato a giornalisti e operatori della comunicazione. Zavattaro, come sanno i telespettatori che seguono le sue cronache e i suoi commenti televisivi, e come ricordano i lettori del periodo in cui lavorò per «Avvenire», è infatti un grande professionista della comunicazione e un acuto interprete della realtà (della Chiesa, ma non soltanto della Chiesa). Soprattutto è un infaticabile cacciatore di verità. Quella verità che, per dirla con Alberto Maria Careggio, vescovo della diocesi di Ventimiglia- San Remo, è fondamentale per chi ha scelto la strada del giornalismo e più in generale della comunicazione. La verità, ricorda il vescovo, è un valore intimo, essenziale ed esistenziale.
Una riflessione di stringente attualità, che rinvia all’allarme per la distorsione della verità da parte dei media denunciata dal cardinale Angelo Bagnasco nella sua prolusione al recente Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana, ossia vere aggressioni alla verità aggravate dal non meno insidioso fenomeno delle omissioni. Nel riprendere brevemente il tema, il cardinale ha ricordato la «gravissima responsabilità», ma anche la «grande grazia» che gli operatori della comunicazione hanno nel contribuire al crescere delle conoscenze e alla formazione delle coscienze. L’impegno che viene suggerito è quello di puntare all’elevazione del proprio mondo interiore, dato che ogni notizia passa attraverso il filtro della soggettività, e in ogni caso cercando di maturare una «comunicazione luminosa», carica di speranza. Virtù, quest’ultima, che, come ha ricordato monsignor Careggio nella sua omelia al Monastero della Visitazione, ha ispirato la vita, e lo stile di vita, di San Francesco di Sales, il celeste protettore dell’ordine della Visitazione da lui fondato e patrono degli operatori delle comunicazioni sociali, il santo di cui ricorre in questi giorni la festa e al quale si ispira proprio il «Penna d’oro ».In questo spirito, una seconda «penna» è stata attribuita ieri sera al ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola.