Viviamo in una società della comunicazione: ma siamo pronti ad accettarne le sfide? Le tecnologie per comunicare sono sempre più diffuse: nel 2013, il 62% degli italiani possiede uno smartphone, e si porta in tasca l’accesso istantaneo a un’infinità di contenuti e servizi. Il 30% è iscritto a Facebook, e ha cambiato il proprio modo di socializzare e comunicare. Entrambe sono tecnologie che non esistevano dieci anni fa. E il quadro è destinato ad allargarsi e cambiare continuamente.
Viviamo in una società della comunicazione: questo significa che i media sono parte delle nostre vite quotidiane. Rifiutare questa parte significa rinunciare a una parte della nostra capacità di agire sul mondo che ci circonda.
E questa capacità è fondamentale per chi vuole farsi testimone, promotore, parte attiva rispetto al messaggio della Chiesa Cattolica. Per chi vuole impegnarsi, in qualsiasi modo, per la propria comunità.
Ma i media sono una realtà complessa. Sono tecnologie, ma anche voci. Sono canali, ma anche mondi. Sono supporti e aiuti, ma anche nuove regole e linguaggi. Averne paura è controproducente. Servono invece strumenti per capire e orientarsi.
Il corso per Animatori della Cultura e della Comunicazione è proprio questo. Uno strumento pratico, flessibile e accogliente, ma soprattutto solido e autorevole, che la Chiesa mette a disposizione per studiare e capire i media da un punto di vista cristiano e cattolico. Costruito dall’Ufficio Comunicazioni Sociali della CEI e dall’Università Cattolica, affronta con serietà e rigore questioni educative, etiche, tecniche, linguistiche e pratiche relative ai media. Perché per potersi impegnare è prima necessario capire, studiare, applicarsi. Un pool di docenti universitari e professionisti di fama ha costruito un’offerta formativa di alto profilo. Un gruppo di tutor seguiranno gli studenti attraverso email, Skype e Facebook.
Si potranno seguire le lezioni e sostenere i test da computer, tablet o smartphone. Si potranno incontrare altri corsisti negli spazi Facebook e Twitter e prendere parte al calendario di eventi in presenza. Materiali di supporto e una ricca bibliografia sosterranno lo studio.