UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Animatori di oratorio,
formazione in Rete

Anche la Rete può educare. Ne è convinta l’arcidiocesi di Perugia­ - Città della Pieve che ha scelto In­ternet per formare i futuri animatori de­gli oratori. Ragazzi dai 17 ai 25 anni che da martedì prossimo potranno seguire approfondimenti e incontri sul sito www.oratorionline.org.
3 Febbraio 2012
Anche la Rete può educare. Ne è convinta l’arcidiocesi di Perugia­ - Città della Pieve che ha scelto In­ternet per formare i futuri animatori de­gli oratori. Ragazzi dai 17 ai 25 anni che da martedì prossimo potranno seguire approfondimenti e incontri sul sito www.oratorionline.org.

Una piattaforma nata dall’intesa fra Uni­versità statale di Perugia e ufficio per la pastorale giovanile che, facendo proprio l’invito dei vescovi italiani negli Orienta­menti pastorali per il decennio a tessere alleanze educative, si sono unite nel segno dell’e­learning a misura di parrocchia. In cattedra – o meglio davanti alla webcam – saliranno dall’arcivescovo Gualtiero Bassetti a dieci docenti dell’ateneo peru­gino che proporranno un percorso idea­to insieme con il Coordinamento oratori della Conferenza episcopale umbra, il Coordinamento diocesano oratori e l’as­sociazione culturale «Leone XIII».
«Il web ha potenzialità che vanno sfruttate nella comunità ecclesiale – spiega don Riccardo Pascolini, referente diocesano della pastorale giovanile e responsabile del Coordinamento regionale degli ora­tori –. Basta un clic per raggiungere anche quelle realtà che sono più distanti dal cen­tro della diocesi e che farebbero fatica a fare la spola con le sedi dove si tengono gli appuntamenti promossi nel corso del­l’anno ». Da qui la scelta di puntare sulla Rete per accorciare le distanze e offrire u­na presenza educativa sul web. «Del re­sto – afferma don Pascolini – è possibile accettare la sfida culturale di abitare il web anche con un itinerario che si traduca in una crescita personale». «Il progetto – sot­tolinea Mattia Inguscio, laureando in scienze dell’educazione e referente di O­ratorionline – permette di impiegare in maniera sana i nuovi media all’interno della realtà oratoriale».
Per lanciare l’iniziativa l’arcidiocesi non poteva che affidarsi a Internet e ha orga­nizzato una conferenza stampa online (3 febbraio ore 11.00) sul sito www.diocesi.perugia.it. Il corso si ar­ticola in tre ambiti: filosofico, didattico e socio-pedagogico. Ciascun modulo verrà aperto da una videoconferenza: la prima sarà di Bassetti, l’altra di don Marco Mo­ri, presidente del Forum degli oratori ita­liani e l’ultima di Pier Cesare Rivoltella, docente di tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento alla Cattolica di Mi­lano. Poi si alterneranno lezioni con i pro­fessori dell’università perugina e verifi­che negli oratori che aderiscono. A finanziare il corso è la fondazione dio­cesana «Carlo Caetani della Fargna» che si occupa di educazione di bambini e a­dolescenti. «Si tratto di un progetto pilo­ta che durerà tre anni», fa sapere don Pa­scolini. Quello ai nastri di partenza vedrà protagonisti in via sperimentale tre ora­tori: Città della Pieve, Osma di Marsciano e Ponte San Giovanni a Perugia. Gli iscritti sono già più di cento. «Poi passeremo a coinvolgere l’intera diocesi – aggiunge il referente della pastorale giovanile – e in­fine estenderemo l’iniziativa a livello re­gionale». Comunque il progetto ha anche un’altra finalità. «Vuole essere una sorta di test per utilizzare la Rete nella pastorale ordina­ria », spiega don Pascolini. È l’idea del vi­cario generale di Perugia-Città della Pie­ve, monsignor Paolo Giulietti, che consi­dera il web un’autostrada da percorrere «tra profezia e novità». «Se la scommessa di Oratorionline venisse vinta – afferma il referente della pastorale giovanile – la for­mazione a distanza potrebbe essere usa­ta anche per i catechisti o per gli opera­tori della carità, tanto per citare due e­sempi». E ogni parrocchia sarebbe chia­mata ad avere una sorta di sala della co­munità multimediale in cui Internet fa­rebbe da collante nel cammino diocesa­no.