UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Apple iPad, una rivoluzione a metà?

Su Internet se lo chiedono in molti: cosa c'è di nuovo in questo gadget? Di certo c'è solo che venderà bene...
29 Gennaio 2010
Cosa se ne farà il mondo di un grosso iPhone? Non sono in po­chi a chiederlo, da ieri, su In­ternet. Gente che ha l’ardire di rompe­re l’incanto generato mercoledì allo Yer­ba Buena Center di San Francisco, da dove uno Steve Jobs messianico come d’abitudine ha mostrato all’umanità il suo iPad.
  Il capo della Apple sembra un genio vi­sionario ma, anche se una volta disse che non gli interessa­va essere «l’uomo più ricco del cimitero, ma andare a letto la notte sapendo che abbiamo fatto qualcosa di me­raviglioso», è soprat­tutto un imprenditore. Da imprenditore deve vendere, e quindi, come un semplice venditore, può prendersi la licenza di e­sagerare un po’, e definire «magico e ri­voluzionario » questo nuovo computer tablet. Lasciamo perdere la «magia», che ha poco a che fare con i molto ra­zionali personal computer, e cerchia­mo la «rivoluzione». Difficile, si dicono gli appassionati delusi, trovare qualco­sa di rivoluzionario in quello che Jobs ha fatto davanti agli occhi del pubbli­co. Ha preso l’iPad e lo ha usato per an­dare su Facebook, poi ha mandato un’email, quindi ha navigato su Goo­gle Maps, si è divertito con un video­gioco di macchine, non ha telefonato (ma l’iPad può telefonare) e infine si è messo a leggere il New York Times e il libro di memorie di Ted Kennedy.
  Quest’ultima è stata l’attività più inno­vativa, ma solo perché le memorie di Kennedy sono uscite da una manciata di mesi. E la rivoluzione? L’elenco del­le pecche, stilato dai blogger, è lungo. Sarà più comodo per leggere – anche se ci avevano detto che lo speciale 'in­chiostro' del Kindle era l’unica alter­nativa alla carta che fosse «riposante per gli occhi» – certamente scomodis­simo per telefonare (anche se saranno chiamate Voip). Tanti anni passati a rimpicciolire i cellulari e adesso la no­vità è il «telefonone» (tra l’altro senza u­na videocamera integrata per Skype)? Magari l’iPad farà altro. Jobs suggeri­sce di guardarci i film, ma 10 pollici scarsi di schermo sono pochini. Po­tremmo scriverci, ma se useremo la ta­stiera 'fisica' sarà come usare un nor­male computer fisso, se sceglieremo quella 'virtuale' dovremo appoggiare questo iPad sul tavolo e guardare lo schermo laggiù in basso, a meno di non dedicare tutta una mano a tenere drit­to l’apparecchio. I fan ci pensano, e del­le due ipotesi non si sa quale sia la me­no attraente. Allora ci navigheremo la Rete toccando lo schermo. Sì, ma lo fa­cevamo già da anni con i 'supertelefo­nini'. Però bisognerà trovare qualcosa da farci, con l’iPad, dato che di sicuro questo iPhone per giganti venderà tan­tissimo. Perché il fascino, lo stile, il ca­risma che hanno fatto innamorare di Apple milioni di persone sono anche nell’iPad. E in questo, davvero, c’è un po’ di magia.

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