UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Ascoli Piceno: “Vita Picena” compie cento anni, tra identità e dialogo

È sempre più «sinergia» la parola chiave per la stampa periodica co­munitaria. Lo ha ribadito, ad Ascoli Piceno, il direttore di Vita Picena don Giampiero Cinelli, che ha aperto la mat­tinata di celebrazione del centenario della storica te­stata.
16 Novembre 2009

 È sempre più «sinergia» la parola chiave per la stampa periodica co­munitaria. Lo ha ribadito, ad Ascoli Piceno, il direttore di Vita Picena don Giampiero Cinelli, che ha aperto la mat­tinata di celebrazione del centenario della storica te­stata. Il giornale, infatti, com­pletamente rinnovato nella grafica, rafforza il progetto di comunicazione ecclesiale della diocesi, che già può contare sull’emittente ra­diofonica Radio Ascoli, su un efficiente sito internet, che trasmette anche la Messa do­menicale rivolgendosi in par­ticolare ad anziani e malati. In questi primi mesi di resty­ling editoriale Vita Picena – ha annunciato con soddisfa­zione don Cinelli – ha qua­druplicato gli abbonamenti. Al suo fianco – nella matti­nata in cui il nuovo giornale si è presentato alla città, al sindaco, Guido Castelli, al presidente della Provincia, Piero Celani – il vescovo di A­scoli, Silvano Montevecchi: «Questi cento anni – ha spie­gato il presule – sono stati maestri di vita. Non perché la storia ci invita a ripetere le formule del passato, ma per indagare il modo attraverso il quale il perenne patrimo­nio del Vangelo può essere contestualizzato. Dal passa­to dobbiamo imparare la passione per la fede, la de­terminazione per servire l’uomo, l’impegno per ac­quisire competenza e pro­fessionalità, per essere cre­denti e credibili».
  Ernesto Preziosi, direttore della promozione istituzio­nale dell’Università Cattoli­ca, ha raccontato con alcuni aneddoti il significato della presenza dei giornali dioce­sani nella storia del territo­rio; gli storici Giannino Ga­gliardi ed Elio Nevigari han­no rivisitato il secolo di vita del giornale attraverso le fir­me che ne hanno segnato la storia, avendo nel Concilio Vaticano II la «bussola» del cammino di questi ultimi de­cenni. Lanfranco Norcini Pa­la si è soffermato sulle figure dei vescovi diocesani dell’ul­timo secolo. La conclusione è stata affidata al direttore de L’Osservatore Romano, Gio­vanni Maria Vian, che ha in­vitato la redazione – con la sua trentina di collaboratori – a seguire la strada già dise­gnata di giornale aperto al territorio, dalla forte identità, ma disponibile al dialogo e al confronto.

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