È sempre più «sinergia» la parola chiave per la stampa periodica comunitaria. Lo ha ribadito, ad Ascoli Piceno, il direttore di Vita Picena don Giampiero Cinelli, che ha aperto la mattinata di celebrazione del centenario della storica testata. Il giornale, infatti, completamente rinnovato nella grafica, rafforza il progetto di comunicazione ecclesiale della diocesi, che già può contare sull’emittente radiofonica Radio Ascoli, su un efficiente sito internet, che trasmette anche la Messa domenicale rivolgendosi in particolare ad anziani e malati. In questi primi mesi di restyling editoriale Vita Picena – ha annunciato con soddisfazione don Cinelli – ha quadruplicato gli abbonamenti. Al suo fianco – nella mattinata in cui il nuovo giornale si è presentato alla città, al sindaco, Guido Castelli, al presidente della Provincia, Piero Celani – il vescovo di Ascoli, Silvano Montevecchi: «Questi cento anni – ha spiegato il presule – sono stati maestri di vita. Non perché la storia ci invita a ripetere le formule del passato, ma per indagare il modo attraverso il quale il perenne patrimonio del Vangelo può essere contestualizzato. Dal passato dobbiamo imparare la passione per la fede, la determinazione per servire l’uomo, l’impegno per acquisire competenza e professionalità, per essere credenti e credibili».
Ernesto Preziosi, direttore della promozione istituzionale dell’Università Cattolica, ha raccontato con alcuni aneddoti il significato della presenza dei giornali diocesani nella storia del territorio; gli storici Giannino Gagliardi ed Elio Nevigari hanno rivisitato il secolo di vita del giornale attraverso le firme che ne hanno segnato la storia, avendo nel Concilio Vaticano II la «bussola» del cammino di questi ultimi decenni. Lanfranco Norcini Pala si è soffermato sulle figure dei vescovi diocesani dell’ultimo secolo. La conclusione è stata affidata al direttore de L’Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian, che ha invitato la redazione – con la sua trentina di collaboratori – a seguire la strada già disegnata di giornale aperto al territorio, dalla forte identità, ma disponibile al dialogo e al confronto.