UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Avellino “legge” la sfida mediatica

La Giornata del quoti­diano, celebrata do­menica scorsa nella diocesi di Avellino, ha fatto registrare un notevole in­cremento nella distribuzio­ne di Avvenire. Il logo della testata, con le iniziali 'Av', sembrava voler ricordare ai lettori che vi erano pagine dedicate ad Avellino (così come è accaduto).
21 Ottobre 2009

 La Giornata del quoti­diano, celebrata do­menica scorsa nella diocesi di Avellino, ha fatto registrare un notevole in­cremento nella distribuzio­ne di Avvenire. Il logo della testata, con le iniziali 'Av', sembrava voler ricordare ai lettori che vi erano pagine dedicate ad Avellino (così come è accaduto). Il rap­porto di Avvenire con le diocesi non è più una sorta di test di gradimento ma un’autentica necessità per rafforzare una rete che sap­pia informare, diffondere e promuovere i valori della fede. Si tratta di una espe­rienza utile a far sentire la voce di una Chiesa che è vi­va sul territorio e continua la preziosa opera al servizio delle comunità.
  «La comunicazione è vita­le – ha dichiarato manife­stando soddisfazione per l’iniziativa il vicario gene­rale della diocesi, don Ser­gio Melillo –. È la chiave di volta dell’evangelizzazione, lo strumento più idoneo
per far passare tra la gente la parola della Chiesa che riecheggia quella del Si­gnore.
  Avvenire
– ha affer­mato il vicario – è uno straordinario mezzo per starci dentro, per offrire u­na notizia buona nel caos mediatico che ci assale.
  La diocesi ha messo in can­tiere risorse per il nostro settimanale
Il Ponte che si va diffondendo capillar­mente nelle parrocchie di­ventando un veicolo della pastorale diocesana. Credo – ha concluso don Melillo – che l’espressione di don Primo Mazzolari rivolta al proprio parroco offra, a tanti anni di distanza, la motivazione per parlare nel nuovo areopago della co­municazione: 'Non se n’è accorto? La domenica, fin­ché fa l’acchiappanuvole, niente: nessuno abbocca. Subito però che ella accen­na a portar giù di un palmo, nelle cose di ogni giorno, le idee che prima parevano i­nafferrabili come le nuvole, quando prende in mano un avvenimento, le teste si rad­drizzano, nessuno più sba­diglia' ».

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