La Giornata del quotidiano, celebrata domenica scorsa nella diocesi di Avellino, ha fatto registrare un notevole incremento nella distribuzione di Avvenire. Il logo della testata, con le iniziali 'Av', sembrava voler ricordare ai lettori che vi erano pagine dedicate ad Avellino (così come è accaduto). Il rapporto di Avvenire con le diocesi non è più una sorta di test di gradimento ma un’autentica necessità per rafforzare una rete che sappia informare, diffondere e promuovere i valori della fede. Si tratta di una esperienza utile a far sentire la voce di una Chiesa che è viva sul territorio e continua la preziosa opera al servizio delle comunità.
«La comunicazione è vitale – ha dichiarato manifestando soddisfazione per l’iniziativa il vicario generale della diocesi, don Sergio Melillo –. È la chiave di volta dell’evangelizzazione, lo strumento più idoneo per far passare tra la gente la parola della Chiesa che riecheggia quella del Signore.
Avvenire – ha affermato il vicario – è uno straordinario mezzo per starci dentro, per offrire una notizia buona nel caos mediatico che ci assale.
La diocesi ha messo in cantiere risorse per il nostro settimanale Il Ponte che si va diffondendo capillarmente nelle parrocchie diventando un veicolo della pastorale diocesana. Credo – ha concluso don Melillo – che l’espressione di don Primo Mazzolari rivolta al proprio parroco offra, a tanti anni di distanza, la motivazione per parlare nel nuovo areopago della comunicazione: 'Non se n’è accorto? La domenica, finché fa l’acchiappanuvole, niente: nessuno abbocca. Subito però che ella accenna a portar giù di un palmo, nelle cose di ogni giorno, le idee che prima parevano inafferrabili come le nuvole, quando prende in mano un avvenimento, le teste si raddrizzano, nessuno più sbadiglia' ».