UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Bologna: in dialogo con il popolo della notte

Se i giovani non vanno alla chiesa, sarà la chiesa ad andare dai giovani. È la filosofia di monsignor Stefano Ottani, parroco di San Bartolomeo a Bologna, che lascia le porte aperte fino a tarda notte per cercare di convincere quanti più ragazzi possibile a partecipare a incontri in cui si alternano letture di Salmi a momenti di musica.
5 Febbraio 2013
Se i giovani non vanno alla chiesa, sarà la chiesa ad andare dai giovani. È la filosofia di monsignor Stefano Ottani, parroco di San Bartolomeo a Bologna, che lascia le porte aperte fino a tarda notte per cercare di convincere quanti più ragazzi possibile a partecipare a incontri in cui si alternano letture di Salmi a momenti di musica. «San Bartolomeo ha l’opportunità di trovarsi in pieno centro storico, a due passi dalla zona universitaria. Qui di giovani ne passano continuamente e, si sa, ai ragazzi piace vivere la notte». Così don Stefano ha dato il via alla scommessa che in tre anni ha avuto un discreto successo. All’inizio solo voce, tromba e organo: la lettura del Salmo, il commento letterario e storico e, alla fine, per chi voleva rimanere, il commento cristologico. Dopo qualche tempo ha rilanciato con tanta musica, con strumentisti, anche loro giovanissimi. «Un inizio in sordina che però si è rilevato efficace. Allora pian piano ci siamo allargati». Non solo tromba e organo, ma anche strumenti etnici. E così dalle spesse mura di San Bartolomeo, nelle strade del centro storico del capoluogo emiliano, si spargono le note di arpe celtiche, didgeridoo australiani, violini afghani. «E quest’anno introduciamo anche la danza – continua il sacerdote –. Abbiamo contattato vari gruppi e con ogni probabilità cominceremo con i balli delle suore indiane. Quella indiana è la cultura che ha più sviluppato l’aspetto della danza al Signore». Tutto è pensato per attirare l’attenzione, anche i cartelloni appesi in giro per la città per pubblicizzare gli incontri: uno schizzo colorato della chiesa realizzato da un ragazzo che gareggiava al festival del fumetto, incontrato dal parroco per caso. Quando un esperimento funziona, è difficile fermarsi. In questa prospettiva si inserisce la Youth Chamber Orchestra, un’orchestra composta da musicisti in erba formati al conservatorio di musica di Bologna che approfittano del «palcoscenico» di San Bartolomeo per farsi conoscere. «Suonano benissimo – dice don Stefano –, le persone che passano si fermano ad ascoltare con piacere e per i ragazzi è un’occasione buona».