UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Boom di cellulari: internet rischia il tilt

Entro il 2015, il 50% delle connessioni alla Rete saranno via cellulare, con un traffico dati in mobilità che potrebbe arrivare addirittura a 23 exabyte. Numeri che potrebbero mettere a dura prova l’infrastruttura di rete esistente e causare seri problemi: dalla congestione, al crollo della connessione fino all’eccessivo consumo di batteria dei dispositivi mobili connessi.
4 Marzo 2010
Un mondo sempre più connesso, dove i dispositivi mobili collegati in Rete crescono in modo esponenziale. Un vero e proprio 'tsunami' di smartphone, i supertelefonini intelligenti, sta inondando il mercato, complice anche il calo dei prezzi e il boom delle applicazioni multimediali disponibili. A dirlo è Nokia Siemens Netowork, società mondiale di servizi e soluzioni per le telecomunicazioni secondo cui, entro il 2015, il 50% delle connessioni alla Rete saranno via cellulare, con un traffico dati in mobilità che potrebbe arrivare addirittura a 23 exabyte. Un valore enorme, se si pensa che un solo exabyte corrisponde ai dati contenuti da 250 milioni di Dvd, e che sarebbe come se 6,3 miliardi di persone scaricassero ogni giorno da Internet un libro digitale. Numeri che potrebbero mettere a dura prova l’infrastruttura di rete esistente e causare seri problemi: dalla congestione, al crollo della connessione fino all’eccessivo consumo di batteria dei dispositivi mobili connessi. Se guardare un video da YouTube – dicono gli esperti – corrisponde all’invio di mezzo milione di sms contemporaneamente, la crescita esponenziale dei negozi di applicazioni online, con milioni di download al giorno di video e programmi, potrebbe creare un effetto domino sulle infrastrutture di rete mobili. Nel 2009 sono stati venduti nel mondo 150 milioni di notebook contro 170 milioni di smartphone e nel 2013, secondo gli analisti di Gartner, saranno venduti in media circa 5 supertelefonini per ogni computer. Già oggi l’Italia guida la classifica del mercato europeo, con una penetrazione di smartphone del 28%, contro il 17% degli Usa e i numeri sono destinati a crescere. La sfida non sarà solo quella della 'tenuta' della rete, perché 'la mobilità richiede reti mobili a banda larga molto più intelligenti', ha precisato Alessandro Di Salvo, a capo delle vendite per il sud Europa di Nokia Siemens Networks. Un telefonino collegato al Web infatti, invia senza sosta i suoi spostamenti alla Rete attraverso un continuo scambio di messaggi con le varie celle per segnalare la sua posizione. Una tipologia di traffico che, oltre ad essere costoso per l’operatore, rischia di congestionare fortemente la rete. Per questo, a detta di Nokia Siemens Network, servono infrastrutture in grado di ridurre l’attività di segnalazione e scongiurare un collasso. 'Lo standard che già adottiamo ci permette di aumentare di 4 o 5 volte la capacità di rete degli smartphone', ha sottolineato Di Salvo ricordando come, a guadagnarci, sarebbero anche le prestazioni delle batterie.

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