UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Brescia: “mondi digitali”, alleanza tra le generazioni

Preceduta da una Messa celebrata dal vescovo Luciano Monari, si è tenuta lo scorso 10 settembre a Brescia la conclusione della 49ª edizione di «Scholé», che ha richiamato nella città lombarda un centinaio di pedagogisti di ispirazione cristiana.
13 Settembre 2010
Preceduta da una Messa celebrata dal vescovo Luciano Monari, si è tenuta lo scorso 10 settembre a Brescia la conclusione della 49ª edizione di «Scholé», che, promossa dall’Editrice La Scuola e coordinata da Luciano Pazzaglia, amministratore delegato dell’Editrice, ha richiamato nella città lombarda un centinaio di pedagogisti di ispirazione cristiana.
Un evento che, dedicato al tema «Educare tra scuola e formazioni sociali», ha puntato i riflettori su tutti i soggetti coinvolti nei processi educativi. Dopo gli interventi – giovedì 9 settembre – del gesuita Gian Paolo Salvini, direttore della «Civiltà Cattolica», di Vera Negri Zamagni, dell’Università di Bologna e di Giuditta Alessandrini, dell’Università di Roma Tre, nella tavola rotonda di venerdì 10 si è scandagliato il rapporto fra la relazione educativa e quella on-line. La tecnologia corre, insomma, e i giovani la cavalcano: ma gli educatori? Come guardano alla realtà dei blog, della chat-mania, delle comunità virtuali, dei social network? Queste le domande sollevate da suor Rachele Lanfranchi, della Pontificia Università Salesiana, in un dibattito che ha voluto soprattutto verificare le modalità attraverso le quali la scuola può interloquire con i nuovi media e concorrere, in un rapporto di positiva reciprocità con questi strumenti, alla formazione delle future generazioni. È stata ricordata la necessità di una presenza educativa degli adulti a fianco di bambini e adolescenti «connessi», anche al fine di analizzare i tanti cambiamenti indotti dalla rivoluzione digitale che stanno modificando comportamenti nella vita reale. Uno scenario che esige la «riscoperta dell’alfabeto umano», come ha di recente sottolineato il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei. Ma se il vivere diventa una «navigazione» veloce che salta da una cosa all’altra, è solo cavalcando il cambiamento che si riuscirà a dargli un indirizzo umano. Tesi sostenuta anche da Pier Cesare Rivoltella, dell’Università Cattolica di Milano, che ha considerato criticità e opportunità dei nuovi scenari e da Bruno Rossi, della Facoltà di Lettere di Arezzo, con il suo intervento dedicato alla necessità di proteggere e coltivare la vita emotiva.