Se per il box office cinematografico il 2011 è finito male, il 2012 è incominciato peggio. È un crollo del 45% quella che separa gli incassi del primo dal secondo weekend di gennaio. Erano stati 16.456.000 gli euro raccolti nei giorni tra il 6 e l’8, scesi nel fine settimana scorso a 9.180.000 (dati Cinetel). Già era stato un Natale amaro per il cinema. Rispetto a quelle dell’anno precedente, le feste appena passate avevano avuti cali di oltre il 14%, sia per presenze che per incassi (questi, in particolare, sono passati da 89.050.623 a 75.965.926 euro). Un calo simboleggiato dal flop del cinepanettone che ha perso quasi un milione di spettatori e sei milioni di euro di incassi. L’Epifania tutte le feste porta via» recita un detto abusato. Non era così per il cinema che nel 2010 e nel 2011 proprio in questo periodo aveva piazzato due pezzi da novanta che hanno marcato il box office di tutto l’anno. Se il 15 gennaio 2010 era sbarcato Avatar che aveva collezionato nel primo weekend 9 .652.000 euro sui 6 5.676.000 totali, il 5 gennaio 2011 arrivava nei cinema
Che bella giornata di Checco Zalone, destinato a piazzarsi in cima ai film italiani più visti di sempre, superando anche
La vita è bella di Benigni: 11.823.000 di euro il primo weekend, 43.474.000 in totale. Schiacciante il confronto quindi con gli incassi dello scorso weekend: -44,5% rispetto al 2011, quando gli incassi, trascinati da Zalone, arrivarono a 16 milioni e mezzo. Ma se i due dati sono difficilmente confrontabili a causa della performance di un singolo film, indica un trend negativo un raffronto, ad esempio, con un anno senza grandi exploit come il 2009. Allora il secondo weekend di gennaio raggranellò 12 milioni di euro: il calo è del 25%. La crisi, probabilmente. Resta però che in tre anni un quarto degli incassi siano rimasti sul campo. Ma al di là delle percentuali, che le associazioni di categoria interpellate non commentano, un altro dato potrebbe essere di ulteriore allarme. Le performance delle due annate più recenti sono dipese da film usciti all’inizio della stagione, appena dopo le feste natalizie. Zalone, che ha incassato solo 22 milioni in meno di un colosso come
Avatar, fu un’autentica sorpresa. Nonostante questo il 2011 ha chiuso con 73.657.501 euro in meno rispetto al 2010. Una voragine più larga di 30 milioni di euro rispetto alle stime di Cinetel. Senza un titolo forte a cui votarsi (a meno di risultati miracolosi di
Benvenuti al Nord), con una crisi che morde fino all’osso e costringe il pubblico a dosare le scelte in materia di spesa, qual è il rischio reale che il 2012 passi alla storia come l’
annus horribilis del cinema in Italia?