UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Con tre Papi, da comunicatore

Il 27 gennaio a Toledo (in Spagna), padre Federico Lombardi, gesuita, direttore della Sala Stam­pa della Santa Sede e della Radio Vaticana, ha ritirato un premio ed ha raccontato, da Giovanni Paolo II, a Benedetto XVI a Papa Francesco, la sua vita di comunicatore al servizio di tre successori di Pietro.
28 Gennaio 2014

Tre Papi attenti ai media, seppure in modi diversi che rispecchiano la loro sensibilità. Così padre Federico Lombardi, gesuita, direttore della Sala Stam­pa della Santa Sede e della Radio Vaticana, ha descrit­to alcuni aspetti del suo lavoro, raccontando episodi che lo hanno visto protagonista. L’intervento di Lom­bardi sul tema «Comunicazione al servizio di tre Pa­pi » è stato pronunciato ieri pomeriggio a Toledo, in Spagna, ritirando un premio e celebrando la ricorren­za del ventesimo della radio diocesana «Radio Santa Maria» e del quindicesimo del canale televisivo.
Di Giovanni Paolo II padre Lombardi ha ricordato che «al ritorno da ogni viaggio all’estero i responsabili dei media vaticani venivano invitati a un pranzo di lavo­ro. Il Papa voleva sapere quali erano stati gli echi del viaggio nei media, voleva riflettere con i suoi collabo­ratori su che cosa era stato capito e cosa no, vedere se il suo messaggio era “passato” o no al grande pubbli­co ». Il Papa «sapeva bene che cosa voleva e doveva di­re, e non lo avrebbe certamente cambiato per paura o per amore dei media, ma non gli era indifferente il fat­to che quello che voleva dire fosse stato capito oppu­re no. E anche dopo 25 anni si sforzava di imparare an­cora ». Di Benedetto XVI padre Lombardi ha sottoli­neato il «pensiero chiaro, limpido, espresso in modo ordinato, coerente, sintetico, senza incertezze e con­fusioni », capace di dare «il meglio» nella «risposta ri­flettuta ». «Per questo motivo nel suo Pontificato per le cosiddette “conferenze stampa” in aereo avevo svi­luppato il metodo della scelta di alcune domande dei giornalisti così da dargli modo di preparare breve­mente quelle risposte chiare, ricche di pensiero e di so­stanza ». Di papa Francesco padre Lombardi ha sotto­lineato «il rapporto diretto» con i media: «Il modo in cui ha impostato il suo rapporto con i giornalisti nel primo viaggio internazionale in Brasile con l’idea ge­niale del lungo saluto personale e cordiale a tutti e sin­goli nel viaggio di andata, e poi con l’intervista senza rete di un’ora e venti a tutto campo, nel viaggio di ri­torno, ha avuto un impatto analogo a quello che ave­va avuto a suo tempo il nuovo stile di papa Wojtyla». L’efficacia della comunicazione di papa Francesco, ha specificato padre Lombardi, «non è il risultato di una strategia astratta, ma della forza del messaggio, che arrivando ai cuori genera un movimento positivo che coinvolge i media stessi».