UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Concordia-Pordenone: la quarta volta di Bibione (VE)

L’attesa per un viaggio. Stavolta dell’anima, del cuore e della stessa ragione sulle ali della fede. Famiglie intere, bimbi, anziani sono in vacanza a Bibione (Venezia). E tanti attendevano questa (lunga) festa per Avvenire che, come nei tre anni precedenti, ha messo in piedi don Andrea Vena, parroco di Santa Maria Assunta.
14 Luglio 2010

L’attesa per un viaggio. Stavolta dell’anima, del cuore e della stessa ragione sulle ali della fede. Famiglie intere, bimbi, anziani sono in vacanza a Bibione (Venezia). E tanti attendevano questa (lunga) festa per Avvenire che, come nei tre anni precedenti, ha messo in piedi don Andrea Vena, parroco di Santa Maria Assunta. Festa aperta ieri sera (dopo il prologo col segretario della Cei, monsignor Mariano Crociata) dall’incontro della gente con Marco Tarquinio, direttore di Avvenire. Festa per parlare di Dio e degli uomini, dei media, della speranza e dei problemi del nostro tempo. La gente sta rispondendo riempiendo le piazze dove si tengono gli appuntamenti quasi ogni sera, sino a fine di luglio. Ce n’era molta anche ieri sera. «La gente ci insegna che possiamo osare di più, che dobbiamo dare ragione alla nostra speranza», spiega don Vena, che di questi tempi sta dormendo poco. Proprio come una quarantina di suoi parrocchiani e altrettanti volontari, dai quindici-sedici a settant’anni. Quelli che allestiscono le serate e permettono alla festa di brillare. Poi ci sono loro, i turisti, che cenano un po’ prima, così da essere alle 21 nella piazza davanti alla parrocchia (o in quella centrale di Bibione) a seguire le iniziative di «Bibione guarda all’Avvenire». «Accolgono il nostro invito», continua don Vena, entusiasta: «Da parroco sento l’invito alla sfida culturale della Chiesa. E penso che dobbiamo fare in modo che la gente non si lasci influenzare più dai media che dalla Parola». Per questo va come un treno. D’estate raccoglie fino a 4mila persone alle Messe, distribuisce 1.400 copie del bollettino parrocchiale, 550 di Avvenire e 400 de Il Popolo, il settimanale diocesano. Solo nella prima domenica di luglio ha venduto, in parrocchia, un centinaio di libri nel bookshop accanto alla chiesa.
Impossible is nothing, dice una famosa pubblicità: e don Andrea deve averla presa in parola. I fatti gli danno ragione. Basta vedere il viavai nella sua parrocchia, le confessioni nello spazio che si è inventato nella notte fra il giovedì e il venerdì e che attira folle di ragazzi. Basta vedere queste serate che fanno conoscere e apprezzare Avvenire a turisti che probabilmente non lo abbandoneranno anche a vacanza finita.