UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Convegno nazionale Fisc sulla “verità nell'informazione”

“Riflettere sulla verità perduta, capire le radici e il significato profondo del fare informazione con obiettività, rigore e verifica, senza cedere a scoop solo apparentemente redditizi”. Così don Giorgio Zucchelli, presidente della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), presenta il convegno nazionale Fisc che si terrà a Forlì, dal 19 al 21 marzo, sul tema “Alla ricerca della verità perduta. Informazione tra mistificazione e interpretazione”.
18 Marzo 2009

“Riflettere sulla verità perduta, capire le radici e il significato profondo del fare informazione con obiettività, rigore e verifica, senza cedere a scoop solo apparentemente redditizi”. Così don Giorgio Zucchelli, presidente della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), presenta il convegno nazionale Fisc che si terrà a Forlì, dal 19 al 21 marzo, sul tema “Alla ricerca della verità perduta. Informazione tra mistificazione e interpretazione”. “I convegni nazionali – spiega Zucchelli – sono l’esperienza portante della nostra formazione permanente”. Quest’anno si tiene nella diocesi di Forlì-Bertinoro per ricordare il 90° anniversario di fondazione del settimanale diocesano “Il Momento”. Al convegno interverranno tra gli altri mons. Claudio Giuliodori, vescovo di Macerata e presidente della Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali, e Lorenzo Del Boca, presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti. Il tema dell’incontro, afferma Zucchelli, “tocca un argomento di estrema attualità. Basta pensare al modo con cui la stampa riferisce le notizie che riguardano la Chiesa: spesso si passa da una ricerca superficiale a un vero e proprio travisamento della verità”, a causa del “punto di vista, per lo più politico, con cui viene letto e raccontato il fatto religioso”, mentre “la Chiesa ha altri orizzonti”.
 “La verità nell’informazione – dice il presidente Fisc – è un problema di cui si discute da tempo. Una verità oggettiva «al cento per cento» è impossibile da raggiungere perché ogni giornalista vede la realtà dal proprio punto di vista. In fondo, il racconto è sempre un’interpretazione. Si tratta di vedere se e in che modo questa interpretazione tende alla verità”. Il problema, quindi, “è molto complesso – sottolinea Zucchelli – e oggi lo è ancor di più per diversi motivi. L’informazione viene selezionata, interpretata e divulgata con un’ottica esclusivamente ideologica, politica e partitica” o “viene ingigantita per poterla vendere meglio e avere un ritorno economico”. Quale contributo dai settimanali cattolici per la promozione della verità nell’informazione? “Le nostre testate – risponde il presidente Fisc – non hanno interessi politici o economici: sono una stampa alternativa, libera, al servizio del cittadino e del bene comune; vogliono promuovere opinioni pubbliche informate ai valori cristiani”. In questo senso, “sono strutturalmente inserite nella pastorale delle singole Chiese e noi, con occhi di missionari ed evangelizzatori, guardiamo a tutto ciò che avviene a livello socio-culturale e pubblico. Questa prospettiva, che ci fa volare alto, è il nostro primo e fondamentale contributo per la promozione della verità tutta intera”.