UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Dalle reti sociali all tv

Le reti sociali sono una forma efficace di comu­nicazione del pensiero nell’era digitale o ri­schiano di collegare le idee ma separare le per­sone? La Chiesa considera la portata innovativa e le prospettive dei social network. E proprio questo ar­gomento Benedetto XVI pose lo scorso febbraio al centro del messaggio per la Giornata mondiale del­le comunicazioni sociali...
28 Maggio 2013
Le reti sociali sono una forma efficace di comu­nicazione del pensiero nell’era digitale o ri­schiano di collegare le idee ma separare le per­sone? La Chiesa considera la portata innovativa e le prospettive dei social network. E proprio questo ar­gomento Benedetto XVI pose lo scorso febbraio al centro del messaggio per la Giornata mondiale del­le comunicazioni sociali. Però la diffusione di que­ste «piazze mediatiche» inevitabilmente fa sorgere anche interrogativi. Questi spazi, sottolineava nel messaggio il Papa, possono rafforzare i legami tra le persone e favorire il dialogo ed il dibattito, ma nel rispetto dell’equilibrio, della responsabilità e della dedizione alla verità e «le persone che vi partecipa­no devono sforzarsi di essere autentiche, perché non si condividono solamente idee e informazioni, ma in ultima istanza si comunica se stessi». Questi temi sono al centro di un convegno organizzato a Campobasso dall’Ufficio per le comunicazioni so­ciali dell’arcidiocesi di Campobasso, in collabora­zione con la Fondazione Molise Cultura e l’Ordine dei giornalisti del Molise: si confrontano i vaticani­sti Raffaele Luise e Giovanni Panettiere e Roberto Zarriello, mentre le conclusioni saranno affidate al­l’arcivescovo Giancarlo Maria Bregantini. «Le reti sociali sono una rivoluzione – fa notare Antonio Lupo, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Mo­lise – e l’aspetto positivo è la moltiplicazione delle informazioni. Non bisogna dimenticare però che la proliferazione delle notizie comporta poi l’esigen­za di verificarne l’autorevolezza e la verità. Credo che in questo dedalo di contatti e di informazioni si nascondano quindi moltissime opportunità, ma anche molte insidie: a questo punto perciò conta soprattutto la consapevolezza del rischio di sba­gliare e quella di dover fare le valutazioni più giu­ste ». Certamente le reti sociali sono utili per la co­municazione religiosa. Lo ribadisce Bregantini: «La nostra diocesi sta già costruendo la sua rete sociale, con il sito Internet, con il quindicinale in­terdiocesano Molisinsieme, con i programmi tele­visivi prodotti dall’Ufficio per le comunicazioni sociali, con i prodotti editoriali (bacheca e qua­derni). È una rete sociale che si costruisce attra­verso il vissuto, ma soprattutto coniugandola al principio dell’interdiocesanità».