UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Diocesi e web: prudenza e audacia nella sfida del 2.0

Oggi come oggi, per qualsiasi istituzione che desideri trasmettere una sua immagine pubblica d'accordo con l'identità di se stessa, non può fare a meno dell'uso di internet e, concretamente, di avere un sito web. Il problema, quindi, non è tanto se avere un sito web oppure non averlo, ma quale tipologia di sito. L'arrivo del web nelle diocesi cattoliche ha contribuito enormemente alla proiezione di quella immagine e identità tramite la diffusione d'informazioni del proprio messaggio.
15 Gennaio 2009

Oggi come oggi, per qualsiasi istituzione che desideri trasmettere una sua immagine pubblica d'accordo con l'identità di se stessa, non può fare a meno dell'uso di internet e, concretamente, di avere un sito web. Il problema, quindi, non è tanto se avere un sito web oppure non averlo, ma quale tipologia di sito. L'arrivo del web nelle diocesi cattoliche ha contribuito enormemente alla proiezione di quella immagine e identità tramite la diffusione d'informazioni del proprio messaggio.
L'ulteriore sviluppo del web, conosciuto come web 2.0, ha fatto sì che questi elementi siano sottomessi ad una nuova dinamica: alla diffusione d'informazione si sono aggiunti lo scambio e il feedback, alla proposta del messaggio si è fatta necessaria una giustificazione. Inoltre, il web 2.0 offre tantissime possibilità di sviluppo come la promozione d'iniziative con il coinvolgimento dell'utenza, la partecipazione veramente attiva dei visitatori, lo scambio di risorse multimediali, ecc.
I responsabili di comunicazione delle diocesi e i webmaster dei siti web diocesani devono fare uno sforzo comune per individuare le opportunità e scongiurare i pericoli di questo nuovo panorama. Prudenza e audacia sono entrambe necessarie per affrontare queste sfide.