UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Google a scuola di etica

Un master in comunicazione e new media dell’ate­neo pontificio Regina Apostolo­rum e del suo Istituto di Studi Superiori sulla donna, che l'han­no promosso insieme a Google, Microsoft, Facebook e Ibm: ormai anche i colossi di Internet si sono resi con­to che la Rete ha bisogno di un surplus di responsabilità.
23 Febbraio 2012
Ormai anche i colossi di Internet si sono resi con­to che la Rete, per racco­gliere con efficacia le sfide del futuro, ha bisogno di un surplus di etica e di responsabilità. Ne hanno bisogno soprattutto gli u­tenti per una condivisione di co­noscenze che sia garantita dal punto di vista dell’utilità e del­l’affidabilità. Oltre che per con­sentire a chiunque di accedere alle opportunità sociali, culturali e commerciali di Internet in mo­do trasparente e sicuro. Esigenze che fino a qualche tempo fa sembravano inconciliabili per la – almeno apparente – distanza dei loro principali assertori, la Chiesa cattolica in primis, dai grandi 'costruttori' di Internet, nel senso dei motori di ricerca, dei social network e di aziende come Microsoft. Una distanza che viene azzerata in un colpo solo grazie all’iniziativa dell’ate­neo pontificio Regina Apostolo­rum e del suo Istituto di Studi Superiori sulla donna, che han­no promosso insieme a Google il Master in comunicazione e new media, con la diretta collabora­zione di Microsoft, Facebook e Ibm. Il master, che viene presen­tato il 23 febbraio alla stampa presso l’a­teneo fondato dai Legionari di Cristo, è diretto da padre Gonza­lo Miranda, decano della facoltà di Bioetica dello stesso ateneo.
«L’iniziativa – spiega Miranda – ha il punto di forza e la sua gran­de novità nel raggruppare espe­rienze diverse del settore della comunicazione e dei nuovi me­dia », in favore di «una dimensio­ne umanistica e quindi etica del web». Tutto questo con la fina­lità di «avviare gli studenti a una applicazione pratica dei new media » e di fornire un valido ag­giornamento a tutti coloro che hanno una missione educativa, in funzione «della chiamata del Papa alla nuova evangelizzazio­ne ». Nei fatti il master nasce per formare i giovani all’uso dei nuovi media, sia per la comuni­cazione in senso stretto che per fini commerciali e di impresa, sfruttandone appieno tutte le potenzialità di sviluppo econo­mico, tenendo presente l’impor­tanza dell’etica e della persona umana, con l’idea di dar vita a un «nuovo umanesimo digitale». Termine espressamente utilizza­to dal comunicato col quale Google lancia l’iniziativa, «nata per dare una risposta alla mancanza di una adegua­ta cultura della Rete, con utenti che non sono in grado di cogliere appieno le opportunità offerte, né di proporre un uso consa­pevole, tanto fra gli adulti quanto fra i minori. La stessa attenzione che la Chiesa sta mostrando nei riguar­di della Rete mostra come l’eco­sistema digitale possa essere di aiuto nella costruzione di una comunicazione e di un dialogo tra le diverse culture, tradizioni e credo». «Per noi – ha aggiunto Giorgia Abeltino, policy counsel di Google – si tratta di un’occa­sione per confrontarci con gli studenti, condividere riflessioni sul futuro della Rete e su come renderla ancora di più uno stru­mento capace di promuovere un nuovo umanesimo». Il master occupa ben 26 professori, per 1500 ore di lavoro complessive.
Oltre allo stesso padre Miranda, ci sono docenti come Alberto Contri, presidente di «Pubblicità Progresso»; la psicoterapeuta Maria Rita Parsi che terrà un corso sulla cosiddetta «Captolo­gia », cioè le capacità persuasive presenti nei nuovi media; Raf­faele Barberio, fondatore di Key4biz con un corso sull’etno­grafia digitale e le nuove tribù del web; Oreste Signori del Cnr e di 3WC, con un corso su «Tecno­logia per disabili»; Marco Valerio Cervellini della Polizia Postale si occuperà di tutela dei minori.
Un’ampia sezione è dedicata al­la creatività della comunicazio­ne con la docenza di due vi­deoartisti, un regista, un web de­signer e un esperto di scrittura creativa.