“Nello spazio limitato di una prima pagina, nei titoli dei grandi media c’è solo una parte di verità, una verità parziale, quando non è tifo da stadio”. Ma l’informazione non si può esaurire lì, e allora “abbiamo il dovere etico di raccontare l’altra faccia della luna, quella parte del Paese che non trova ascolto nei mass media, il vissuto quotidiano delle persone ‘normali’”. Con queste parole Francesco Zanotti, presidente della Federazione italiana dei settimanali cattolici (Fisc), si è rivolto il 21 febbraio a Forlì alla platea riunita all’Auditorium Cariromagna per la
presentazione pubblica de “Il Momento”, divenuto nel 2011 settimanale diocesano. Nel raccontare “l’altra faccia della luna”, ha proseguito Zanotti, “pensiamo alle migliaia di ragazzi e ragazze che il sabato e la domenica si ritrovano nelle nostre parrocchie, fanno volontariato, vanno ai campi scuola. Sono un esercito di giovani controcorrente, però ai media non interessano”. Pensiamo “ai tanti bravi preti che ci sono”, alle “nostre famiglie che tengono in piedi questo Paese”, agli “anziani accuditi dai figli” e ai “nonni che assistono i loro nipoti”. “Sono un’umanità solidale che si prende cura del destino del prossimo”, ha osservato il presidente della Fisc, ma, si è chiesto, “chi la racconta?”. Rientra qui il “primo dovere educativo” dei settimanali diocesani, “pensati per far pensare” e per “dare voce a chi non ha voce”.
