UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Melfi-Rapolla-Venosa: un referente della comunicazione per ogni parrocchia

In otto tappe il corso avviato a Melfi (PZ) si propone di formare nuovi animatori della cul­tura e della comunicazione che opereranno a livello parrocchiale e diocesano. I partecipanti sono referen­ti della quasi totalità delle 33 parrocchie della Chiesa locale.
24 Febbraio 2010
« Non possiamo rimanere in­differenti mentre assistiamo alla pre­potente invadenza dei mo­delli culturali odierni che ri­sentono fortemente del re­lativismo e che deformano le coscienze, soprattutto quelle dei più giovani. Dobbiamo formarci e aiutare le nostre comunità a leggere la realtà non attraverso i grandi canali di informazione, quasi del tutto omolo­gati a questa cultura, ma sfruttando altri spazi e stru­menti informativi che sanno raccontare i fatti alla lu­ce del Vangelo». Si è espresso così monsignor Gian­franco Todisco, vescovo di Melfi-Rapolla-Venosa, in­troducendo a Melfi (PZ) il secondo appuntamento del cor­so per operatori della comunicazione. In otto tappe il corso si propone di formare nuovi animatori della cul­tura e della comunicazione che opereranno a livello parrocchiale e diocesano. I partecipanti sono referen­ti della quasi totalità delle 33 parrocchie della Chiesa locale.
  L’organizzazione del cammino formativo è affidata a don Mauro Gallo, rettore del Seminario minore di Po­tenza e portavoce della Conferenza episcopale di Ba­silicata e a Tonio Galotta, direttore dell’Ufficio regionale, oltre che diocesano, per le comunicazioni sociali. È il primo che si tiene in regione. Ma sulla scorta di questa esperienza, altre diocesi lucane stanno programman­do appuntamenti simili. I corsisti di Melfi si sono confrontati su temi introdot­ti da esperti e professionisti. Hanno così imparato a e­splorare il mondo della comunicazione, la sua storia, la sua attualità. Hanno assistito a una lezione sui per­corsi della notizia, sui rischi di un’informazione spes­so soggetta a interessi politici ed economici, oppure vittima di impostazioni ideologiche difficilmente su­perabili. Si sono quindi soffermati sul ruolo e sull’im­portanza della stampa cattolica. Altri temi in discus­sione: le indicazioni del magistero in tema di Chiesa e comunicazione, la cultura digitale, i linguaggi della tv e della radio, fino al profilo dell’animatore della co­municazione. In mezzo, la visita alle redazioni di una sede Rai, di un quotidiano, di una radio.
  Il corso si concluderà in marzo. Da allora la sfida cul­turale in diocesi avrà nuovi protagonisti.
 

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