UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Messina: gli affetti? Meglio viverli!

Tra i banchi di scuola a Messina si fa lezione su come i giovani si conoscono sui social network e sull’educazione affettiva. Succede, nell’istituto «Don Bosco» grazie a un progetto realizzato insieme con la Scuola superiore di specializzazione in bioetica e sessuologia (Ssbs) dell’Istituto teologico «San Tommaso».
13 Marzo 2012
Tra i banchi di scuola a Messina si fa lezione su come i giovani si conoscono sui social network e sull’educazione affettiva. Succede, nell’istituto «Don Bosco» grazie a un progetto realizzato insieme con la Scuola superiore di specializzazione in bioetica e sessuologia (Ssbs) dell’Istituto teologico «San Tommaso».
Il «Don Bosco» ha una sezione di liceo classico e un’altra di scientifico, 10 classi con 250 studenti in tutto. La preside ha preparato alcune piste di riflessione e in tutte le classi si è dibattuto, insieme con i «prof». I ragazzi hanno approfondito alcuni aspetti del tema e sono nate le domande; il tutto, assieme a un video realizzato da loro, è stato portato in un meeting tenutosi al «San Tommaso». Oltre agli esperti anche tre liceali hanno tenuto una relazione: Federica si è concentrata sugli aspetti sociali dell’uso dei social network e sul fatto che le nuove tecnologie hanno consentito anche l’organizzazione di manifestazioni a livello mondiale. Ilenia ha spiegato perchè adulti e giovani entrano nei social network che «tendono a essere per noi un modo diverso per continuare le discussioni iniziate con amici, familiari e compagni di scuola». Per Elisabetta però: «Sta a noi decidere se usare i social network per scopi ragionevoli e in modo utile, o sprecare il nostro tempo a cliccare 'mi piace', 'condividi'. Non sprechiamo la nostra giovinezza dinanzi a un desktop e pensiamo piuttosto a vivere realmente l’affettività». I ragazzi hanno poi interrogato due esperti: Luigi Leone, criminologo, che, dati alla mano, ha evidenziato come condividere su Internet informazioni personali ampli il fattore di rischio cui si è esposti. Don Giovanni Russo, preside della Ssbs, ha rivolto quindi ai giovani tre inviti: «I social network sono il luogo della bellezza del cielo, ma sono anche il luogo in cui possiamo sperimentare le intemperie della nostra esistenza. Nessuno si lasci fare il 'download' del proprio cervello. I social network possono aiutarci a crescere, ma occorre restare insieme, sostenerci e collaborare». Ma non è finita, perché, come spiega Nicola Antonazzo: «Alunni e docenti continuano la riflessione su un gruppo Facebook».