UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Milano: per Family 2012 su “Milanosette” una pagina per ogni diocesi lombarda

Una pagina per diocesi, nessuna esclusa, rigorosamente in ordine alfabetico. Dalla più grande, quella ambrosiana, alla più piccola, Crema, nell’inserto domenicale di Avvenire dedicato alla vita della diocesi metropolitana, Milano Sette . È il traguardo tagliato domenica per la prima volta dalle dieci Chiese lombarde, complice il VII Incontro mondiale delle famiglie con il Papa a Milano.
5 Giugno 2012
Una pagina per diocesi, nessuna esclusa, rigorosamente in ordine alfabetico. Dalla più grande, quella ambrosiana, alla più piccola, Crema, nell’inserto domenicale di Avvenire dedicato alla vita della diocesi metropolitana, Milano Sette . È il traguardo tagliato domenica per la prima volta dalle dieci Chiese lombarde, complice il VII Incontro mondiale delle famiglie con il Papa a Milano. Un punto d’arrivo, ennesima testimonianza dell’impegno che le comunità cristiane della regione stanno dedicando all’annuncio del Vangelo. Ma contemporaneamente un punto di partenza per nuovi progetti, sinergie, esperimenti in quell’universo affascinante e sconfinato che è il settore pastorale delle comunicazioni sociali. Un campo segnato da continui mutamenti, ma in cui molto spesso si rivela più funzionale una semplice intuizione rispetto all’acquisto di costose apparecchiature, pur tuttavia necessarie. Basta pensare a quella diocesi (Pavia) che è stata in grado di «creare comunità», domenica, anche tra coloro che non erano a Milano.
Attraverso un maxischermo che ha trasmesso in diretta la Messa del Papa. E in collaborazione con alcuni preti, impegnati nella distribuzione dell’Eucarestia. Oppure ancora, l’idea di quell’altra diocesi (Crema) che ha realizzato in proprio e distribuito nelle edicole una locandina «strillo» con l’annuncio della propria pagina speciale in Milano Sette . Un’idea che ha notevolmente ampliato la diffusione di Avvenire e del suo inserto domenicale, frutto di un lavoro che si va compiendo da tempo e che nei mesi scorsi aveva vissuto una tappa significativa.
Testimone di tutta questa effervescenza era stato monsignor Domenico Pompili, sottosegretario Cei e direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali, che aveva visitato l’intero universo mediatico delle diocesi lombarde. Ora, a ricordare quella presenza sono i responsabili degli stessi servizi diocesani che l’hanno incontrato. Prima tappa, la Chiesa di Milano, dove monsignor Pompili aveva visitato tutti i media ed era intervenuto sui nostri principali canali informativi. Il tema dell’interazione tra i vari media era stato approfondito anche nel corso della visita a Crema , dove Pompili era stato intervistato da don Giorgio Zucchelli per la radio diocesana.
Sempre in ambito delle sinergie la vicina Chiesa di Cremona punta soprattutto su quelle tra informazione locale e nazionale. «Già più volte – spiega don Claudio Rasoli – abbiamo promosso a livello locale una speciale presenza di Avvenire. Si è accompagnata a quella degli altri nostri canali informativi, in questi mesi ulteriormente protagonisti alle varie «giornate parrocchiali della comunicazione e della cultura». Vento di novità, in quel di Como , dove monsignor Angelo Riva sta riorganizzando tutte le risorse di questo ambito pastorale. Brescia lo ha già fatto, catalizzando con don Adriano Bianchi l’intero apparato mediatico in un’unica realtà giuridica e redazionale, garanzia di efficienza e coordinazione.
Bergamo punta invece su Internet, «perché diventi il fulcro attorno a cui ruotino tutti gli altri media», spiega monsignor Alberto Carrara.
Fedeli alla carta stampata sono invece Lodi e Vigevano . Dalla prima diocesi, Ferruccio Pallavera, direttore de Il Cittadino, parla della sua testata quale «unico quotidiano locale e per questo ben diffuso sul territorio», mentre dalla seconda monsignor Emilio Pastormerlo definisce «idea vincente» un mensile diocesano da 25mila copie, con pagine comuni e spazi riservati alle singole parrocchie. Pavia si distingue invece quale unica diocesi lombarda ad avere un laico alla guida dell’Ufficio per le comunicazioni sociali: Alessandro Repossi, felice che grazie al dialogo con i media non ecclesiali «la Chiesa pavese finisce spesso su tutta la stampa locale, e per fatti positivi». Un «respiro mediatico» presente anche a Mantova, dove per un’emittente televisiva privata il vescovo Roberto Busti conduce la trasmissione settimanale «Pane spezzato». Ma una sfida vede coalizzate fianco a fianco tutte le diocesi lombarde: è quella lanciata da Internet e social network all’indirizzo delle nuove generazioni.