Avvenire «può diventare un prezioso strumento educativo per tutti noi». Ne è convinto il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, che ricorda l’importanza del quotidiano cattolico nel messaggio inviato alla comunità ambrosiana in occasione della Giornata di
Avvenire che si celebra domenica 13 novembre nella diocesi lombarda. La Giornata, sottolinea il porporato, «è un’occasione privilegiata per prendere ancora una volta coscienza del valore di uno strumento come il 'nostro' quotidiano per la vita di ciascuno di noi e delle nostre comunità». Per comprenderne l’importanza, nota Scola, «basta pensare a come la vita ecclesiale che si svolge nelle sette zone della diocesi e nelle altre occasioni pubbliche si prolunghi proprio sulle pagine di
Avvenire nelle sue cronache e nei suoi commenti».
Dietro a questo prezioso servizio, continua il cardinale, ci sono almeno due caratteristiche fondamentali che rendono Avvenire una presenza feconda nella comunità locale ambrosiana, ma non solo. Due tratti che, secondo il porporato, sono «particolarmente significativi per il travagliato momento di transizione che stiamo attraversando». In primo luogo, nota Scola, «è necessario sottolineare che le pagine del nostro quotidiano spalancano lo sguardo al mondo intero, educandoci in questo modo a quel respiro cattolico che è proprio della vita cristiana. A nessuno sfugge, infatti, che ci sono situazioni ed esperienze dell’Africa sub-sahariana o di altre parti del mondo di cui veniamo a conoscenza proprio grazie alle pagine di Avvenire, voce solitaria nel panorama dei quotidiani nazionali». Inoltre, continua il cardinale, «il giornale si fa voce della presenza della Chiesa – con i suoi innumerevoli missionari sacerdoti, religiosi e laici – in tutto il mondo». Imbrigliati nelle difficoltà derivanti dalla crisi economica e sociale dell’Occidente, afferma Scola, «non di rado pensiamo che il mondo abbia i confini del nostro piccolo ambito. Da questa illusione ci libera spesso la lettura del nostro quotidiano ». In secondo luogo, prosegue il messaggio, « Avvenire può diventare un prezioso strumento educativo per tutti noi». In questa dimensione la principale risorsa del quotidiano cattolico è, secondo il cardinale, «la professionalità con cui fa giungere le notizie, accompagnandole con criteri di giudizio per leggerle alla luce della fede». Scola esprime poi un auspicio: «Sarebbe bello – scrive – se in famiglia, tra amici, all’oratorio, ci si trovasse a gruppetti per leggere insieme e commentare l’uno o l’altro articolo particolarmente incisivo o significativo per il momento presente».
Il grazie del cardinale, poi, va a tutti coloro che per professione sostengono il servizio offerto dal quotidiano cattolico, oggi «reso ancor più necessario da una contingenza in cui è difficile che la realtà – inclusa quella della Chiesa – sia quotidianamente raccontata per quello che è». In questo orizzonte s’inserisce anche «Milano Sette», il dorso settimanale frutto della collaborazione tra Avvenire e la diocesi di Milano. Pagine locali che, conclude Scola, diventano «uno strumento efficace proprio nella misura in cui, raccontando il cammino della Chiesa ambrosiana ne mostra, nello stesso tempo, l’unica sorgente: l’appartenenza a Cristo, e l’unico scopo: dilatare al fratello uomo la convenienza dell’esperienza cristiana».