UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Milano: “Sguardo aperto al mondo”

Il cardina­le Angelo Scola, arcivescovo di Milano, ricorda l’importanza del quotidiano cattolico nel messaggio inviato alla comunità ambrosiana in occasione della "Giornata di Avveni­re" che si è celebrata domenica 13 novembre nella diocesi lombarda.
14 Novembre 2011
Avvenire «può diven­tare un prezioso strumento edu­cativo per tutti noi». Ne è con­vinto il cardina­le Angelo Scola, arcivescovo di Milano, che ricorda l’importanza del quotidiano cattolico nel messaggio inviato alla comunità ambrosiana in occasione della Giornata di Avveni­re che si celebra domenica 13 novembre nella diocesi lombarda. La Giornata, sottolinea il porporato, «è un’occasione privile­giata per prendere ancora una volta coscienza del valore di uno stru­mento come il 'nostro' quotidiano per la vita di ciascuno di noi e delle nostre comunità». Per comprender­ne l’importanza, no­ta Scola, «basta pen­sare a come la vita ecclesiale che si svolge nelle sette zo­ne della diocesi e nelle altre occasioni pubbliche si prolun­ghi proprio sulle pa­gine di Avvenire nel­le sue cronache e nei suoi commenti».

Dietro a questo prezioso servizio, continua il cardinale, ci sono alme­no due caratteristiche fondamenta­li che rendono Avvenire una presen­za feconda nella comunità locale ambrosiana, ma non solo. Due trat­ti che, secondo il porporato, sono «particolarmente significativi per il travagliato momento di transizione che stiamo attraversando». In primo luogo, nota Scola, «è necessario sot­tolineare che le pagine del nostro quotidiano spalancano lo sguardo al mondo intero, educandoci in que­sto modo a quel respiro cattolico che è proprio della vita cristiana. A nes­suno sfugge, infatti, che ci sono si­tuazioni ed esperienze dell’Africa sub-sahariana o di altre parti del mondo di cui veniamo a conoscen­za proprio grazie alle pagine di Av­venire, voce solitaria nel panorama dei quotidiani nazionali». Inoltre, continua il cardinale, «il giornale si fa voce della presenza della Chiesa – con i suoi innumerevoli missionari sacerdoti, religiosi e laici – in tutto il mondo». Imbrigliati nelle difficoltà derivanti dalla crisi economica e so­ciale dell’Occidente, afferma Scola, «non di rado pensiamo che il mon­do abbia i confini del nostro picco­lo ambito. Da questa illusione ci li­bera spesso la lettura del nostro quo­tidiano ». In secondo luogo, prosegue il mes­saggio, « Avvenire può diventare un prezioso strumento educativo per tutti noi». In questa dimensione la principale risorsa del quotidiano cat­tolico è, secondo il cardinale, «la pro­fessionalità con cui fa giungere le no­tizie, accompagnandole con criteri di giudizio per leggerle alla luce del­la fede». Scola esprime poi un au­spicio: «Sarebbe bel­lo – scrive – se in fa­miglia, tra amici, al­l’oratorio, ci si tro­vasse a gruppetti per leggere insieme e commentare l’uno o l’altro articolo parti­colarmente incisivo o significativo per il momento presen­te».
Il grazie del cardinale, poi, va a tutti coloro che per professione sosten­gono il servizio offerto dal quotidia­no cattolico, oggi «reso ancor più ne­cessario da una contingenza in cui è difficile che la realtà – inclusa quel­la della Chiesa – sia quotidiana­mente raccontata per quello che è». In questo orizzonte s’inserisce an­che «Milano Sette», il dorso settima­nale frutto della collaborazione tra Avvenire e la diocesi di Milano. Pagi­ne locali che, conclude Scola, di­ventano «uno strumento efficace proprio nella misura in cui, raccon­tando il cammino della Chiesa am­brosiana ne mostra, nello stesso tempo, l’unica sorgente: l’apparte­nenza a Cristo, e l’unico scopo: dila­tare al fratello uomo la convenienza dell’esperienza cristiana».