UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Minoli: indagine sulla società con 700 blogger

Su Rai Educational Giovanni Minoli lan­cia "Citizen Report", un nuovo programma con u­na redazione di oltre sette­cento blogger e video maker (cioè i più assidui frequen­tatori di Internet). Tema della prima puntata, stanotte, "la famiglia".
13 Aprile 2010
 Basta con la rete usata in maniera selvaggia, con video che ri­prendono tutto e tutti but­tati allo sbaraglio su You Tu­be: «Ogni tecnologia ha il suo linguaggio che deve es­sere scoperto e raffinato» af­ferma Giovanni Minoli, lan­ciando Citizen Report (an­che se il cosiddetto «giorna­lismo dal basso» sembra nel suo momento di massima crisi), il nuovo programma di Rai Educational. Per rea­lizzarlo, ha messo in piedi u­na redazione di oltre sette­cento blogger e video maker (cioè i più assidui frequen­tatori di Internet) che, di vol­ta in volta, caricheranno sul sito (www.citizenreport.rai.it) i video realizzati sul tema del­la puntata. Nelle dieci pre­viste al momento (da sta­notte, all’una circa, su Rai­tre) ce n’è un po’ per tutti i gusti: famiglia, lavoro, eco­logia, religione, immigra­zione, dipendenze, tifoserie calcistiche e via dicendo. Il tutto con la doppia ambi­zione «di offrire, da un lato, la possibilità di far sentire la propria voce a chi di solito non ce l’ha e, dall’altro, a chi guarda una finestra il più ampia possibile sul mondo che ci circonda».
  Si parte, stasera, con la fa­miglia e con tutte le decli­nazioni che, ai nostri giorni, ha preso o cerca di prende­re: perché accanto alla gio­vane mamma entusiasta della sua 'tribù' di cinque figli, c’è quella che non vuo­le sposarsi con il padre di sua figlia ed è disposta a la­sciare l’Italia per vedere ri­conosciuta la sua famiglia di fatto in Inghilterra; c’è la gio­vane precaria che vorrebbe marito e figli ma non può la­sciare la casa dei genitori ra­gioni economiche; c’è quel­la, altrettanto giovane e pre­caria, che comunque ha vo­luto un bambino perché «se avessi fatto i calcoli e aspet­tato, sarei ancora senza la­voro ma anche senza mio fi­glio »; c’è, persino, l’omoses­suale che, volendo diventa­re padre a tutti i costi, è giun­to all’aberrazione di rivol­gersi ad un’agenzia canade­se che ha messo a disposi­zione di lui e del suo com­pagno una donatrice di o­vuli. E, alla fine, c’è il regista Gabriele Muccino che, da padre separato, ammette: «Con i miei figli che non vi­vono con me è un continuo strappo, un continuo dirsi arrivederci». E conclude: «Diciamo la verità: la fami­glia è quello che la natura vuole. Ed è il posto in cui tut­ti, in maniera ancestrale, ab­biamo bisogno di tornare».

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