UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

“Non solo TV: i bambini oggi sono multimediali”

I bambini di oggi sono molto più e­sperti dei loro genitori nel districar­si fra varie piattaforme (tv, web, vi­deogames) e la televisione non è più l’u­nico passatempo preferito. È quanto e­merge da uno studio ef­fettuato da OssCom, il centro di ricerca sui media dell’Università Cattolica di Milano per Mtv Lab.
1 Dicembre 2010
I bambini di oggi? Sono molto più e­sperti dei loro genitori nel districar­si fra varie piattaforme (tv, web, vi­deogames) e la televisione non è più l’u­nico passatempo preferito. È quanto e­merge da «Millennial Kids», lo studio promosso dalla rete per bambini Nicke­lodeon (visibile su Sky). La ricerca, ef­fettuata da OssCom, il centro di ricerca sui media dell’Università Cattolica di Milano per Mtv Lab (ovvero Mtv e Nickelodeon, il canale per bambini più visto negli Usa, 300 milioni di famiglie in tutto il mondo) ha intervistato 70 bambini italiani fra i 4 e i 14 anni pro­venienti da famiglie già tecnologica­mente attrezzate. Ne emerge che i «ragazzi del Millennio», sono «uguali e diversi» non solo perché non hanno sempre a disposizione le stesse piattaforme, ma anche soprattut­to perché sono guidati in modo diverso dai genitori. «La media di bimbi tecno­logizzati in Italia è minore – dice Nico­letta Vittadini ricercatrice di OssCom – . Ma questo campione dà indicazioni in­teressanti su cosa succederà in un futu­ro molto vicino». La tv è ancora l’ànco­ra principale del mondo mediale dei più piccoli. Per i bambini tra i 4 e i 7 anni la televisione è un «una vera e propria sca­tola magica», dove si canta, si disegna e si inventano giochi nuovi. Il 69% dei bambini di quell’età guarda la tv, ma già in età prescolare, sotto la guida dei ge­nitori, i bimbi muovono i primi passi sul­la rete: il 33% ascolta le sigle dei cartoni su youtube e cerca nuovi giochi online. Per i ragazzi dagli 8 agli 11 anni, la tele­visione resta il mezzo più utilizzato (92%), e diventa un «punto di riferimento per imparare ad affrontare il mondo», e i personaggi della tv diventano «model­li di comportamento». Il 72% usa la con­solle videogames, il 47% usa un desktop condiviso con i genitori, ma già il 36% u­sa un proprio computer e ben il 45% ha un cellulare (molti sono già presenti sui social network). Nel caso dei «tweens» (tra i 12 e i 14 anni) invece, c’è maggiore diversificazione. E se cresce l’uso indi­viduale del pc e si afferma il cellulare co­me piattaforma medium fondamenta­le (55%), la televisione conferma la pro­pria importanza agendo come bussola (59%), favorendo l’interconnessione tra le diverse piattaforme. «I genitori non li lasciano soli – dice la Vittadini –. Si va dai genitori diffidenti che regolano l’acces­so ai media a quelli invece più tecnolo­gici che spiegano e accompagnano. Però i bambini non subiscono più la tv passi­vamente, ma tendono a crearsi un mon­do loro su diverse piattaforme digitali». All’interno di questo panorama Nicke­lodeon, come spiega la direttrice Danie­la Di Maio, «punta molto sull’interazio­ne e sul punto di vista dei bambini». Tra le novità in arrivo la serie Victorious su una ragazza canterina e da febbraio u­na serie, Anubis, dedicata al mistero.