UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Padova: presentato “Webpastore.it”

“Uno strumento utile per chi è cresciuto nella centralità del libro e vuole confrontarsi con il mondo digitale”. Così don Marco Sanavio, direttore del Servizio informatico della diocesi di Padova, spiega il senso di “Webpastore.it. 9,37 spunti e appunti per la web pastorale (…anche per laici ;-)”, un libro (Edizioni Messaggero Padova) di cui è autore insieme a padre Paolo Floretta, vicedirettore generale del “Messaggero di sant’Antonio”.
13 Aprile 2010
“Uno strumento utile per chi è cresciuto nella centralità del libro e vuole confrontarsi con il mondo digitale”. Così don Marco Sanavio, direttore del Servizio informatico della diocesi di Padova, spiega il senso di “Webpastore.it. 9,37 spunti e appunti per la web pastorale (…anche per laici ;-)”, un libro (Edizioni Messaggero Padova) di cui è autore insieme a padre Paolo Floretta, vicedirettore generale del “Messaggero di sant’Antonio”. Il volume, presentato questa mattina a Padova, a pochi giorni dal convegno Cei “Testimoni digitali” (Roma, 22-24 aprile), offre 9 spunti “per parlare di pastorale attraverso il web, per capire chi possa essere il ‘webpastore’, non necessariamente un consacrato, ma un cristiano coraggioso che vive e pensa la propria fede sfidata nelle fluide interazioni su web, donando anzitutto se stesso e le ragioni del proprio credere. A partire dall’ascolto dell’altro”. Ma “ciò che conta”, precisano gli autori, “non è tanto la cifra intera, il 9 appunto, ma quella percentuale, lo 0,37 che è approccio per dare modo a chi leggerà e a quanti decideranno di cogliere questa sfida, di riempire lo 0,63 che manca. Il tutto per arrivare all’Uno, all’unità che rappresenta la pienezza della fede in Cristo”. 
“Webpastore.it – afferma don Sanavio – si presenta come un denso concentrato di succo da diluire nella prassi pastorale quotidiana di laici e consacrati. È un prodotto ecologico, impegna poca carta e poche parole, punteggiatura ancora meno. Rispetta l’ambiente umano circostante perché ripropone ancora la forma del libro nell’era dell’ipad, ponte tra il continente alfabetico e quello digitale. Le maiuscole scompaiono per lasciar posto all’agilità del lettore che compone da solo il senso del testo prendendo spunti senza seguire necessariamente un filo logico”. Per padre Floretta, “Webpastore.it è una piattaforma di pensieri, anche incompleti, anzitutto da condividere per elaborare riflessioni sempre più utili per il fiorire della persona anche nell’ambiente ‘umano’ del web”. Dieci anni fa, racconta il vicedirettore generale del “Messaggero di sant’Antonio”, “pensavo che il web cambiasse i connotati della fede, la sua semplicità, la sua facilità nello scegliere tra i valori. Che in qualche modo fosse un mezzo che aiutasse a maturare più velocemente le prospettive di fede”. Oggi, a dieci anni di distanza, conclude padre Floretta, “mi confermo sempre più nell’idea che la rete sia un grandissimo laboratorio, per nulla scontato, anche per la fede. Dipende solo dagli interlocutori usarlo per sperimentare nuovi significati e nuovi sentieri per il proprio cammino”.