UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Presentato il Messaggio del Papa per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali

L’arcivescovo Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali e monsignor Paul Tighe, Segretario del medesimo Pontificio Consiglio, hanno presieduto il 24 gennaio 2008 la Conferenza Stampa di presentazione del Messaggio del Santo Padre per la XLII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.
25 Gennaio 2008

L’arcivescovo Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali e  monsignor Paul Tighe, Segretario del medesimo Pontificio Consiglio, hanno presieduto il 24 gennaio 2008 la Conferenza Stampa di presentazione del Messaggio del Santo Padre per la XLII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che quest’anno ha per tema: "I mezzi di comunicazione sociale: al bivio tra protagonismo e servizio. Cercare la Verità per condividerla".

L’arcivescovo Celli ha affermato che “i media oggi possono essere strumenti della nostra speranza, ‘possono e devono anche essere strumenti al servizio di un mondo più giusto e solidale’, come scrive nel Suo messaggio Benedetto XVI”. Non per nulla “il Papa accenna - seppur brevemente - al prezioso ruolo che i media hanno avuto e continuano ad avere ‘in maniera decisiva’” e, passando in rassegna i diversi settori della vita umana, ricorda che “i media sono una vera e propria risorsa, una benedizione per tutti: ‘l’alfabetizzazione, la socializzazione, lo sviluppo della democrazia e il dialogo fra i popoli’".

“Il Papa sa e avverte, con lucida chiarezza, che ‘non manca, purtroppo, il rischio che essi si trasformino invece in sistemi volti a sottomettere l’uomo a logiche dettate dagli interessi dominanti’. Ecco la sfida dei media, la sfida che noi, nella quotidianità dobbiamo affrontare per essere uomini, solidali con tutti gli uomini”. Benedetto XVI, ha proseguito l’arcivescovo Celli, fa alcune riflessioni fra le quali quella che "‘i media possono essere utilizzati...per ‘creare’ gli eventi stessi’. E se i media, più che raccontare gli eventi, li ‘creano’ cosa avviene nei confronti dell’uomo?”. In merito il Papa rileva che: "‘Più di qualcuno pensa che sia oggi necessaria una info-etica così come esiste una bio-etica nel campo della medicina e della ricerca scientifica legata alla vita’". “Parole, quelle di Benedetto XVI” - ha concluso l’arcivescovo Celli - “che ci fanno avvertiti ancor di più quanto le comunicazioni sociali siano profondamente legate all’uomo invitandoci, quindi, a difendere gelosamente la persona umana in tutti i suoi ambiti e in tutto ciò che l’uomo è ed è chiamato ad essere”.