UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Quando l'app fa crescere la partecipazione

Una app «per portare speranza» e per «stare più vicino alla gente». Valentino Porcile, parroco del­la Santissima Annunziata di Sturla, ha de­scritto in questo modo come è nata l’idea di creare la prima app per smartphone di una parrocchia di Genova. Il lancio 'ufficiale' è avvenuto alcuni gior­ni fa attraverso il profilo Facebook del sacerdote. L’applicazione, ha spiegato don Porcile, è stata crea­ta «per accompagnare tutti i fedeli nella propria gior­nata e per essere sempre aggiornati sulle attività e sui servizi parrocchiali».
11 Aprile 2014

Una app «per portare speranza» e per «stare più vicino alla gente». Valentino Porcile, parroco del­la Santissima Annunziata di Sturla, ha de­scritto in questo modo come è nata l’idea di creare la prima app per smartphone di una parrocchia di Genova. Il lancio 'ufficiale' è avvenuto alcuni gior­ni fa attraverso il profilo Facebook del sacerdote. L’applicazione, ha spiegato don Porcile, è stata crea­ta «per accompagnare tutti i fedeli nella propria gior­nata e per essere sempre aggiornati sulle attività e sui servizi parrocchiali».

Le principali funzioni sono il Vangelo della domenica e del giorno; la presentazione storica ed artistica della chiesa; gli orari delle Messe; la sezione eventi e notizie; la possibilità di chiedere una preghiera e fare una piccola donazione. La app, gratuita, è stata scaricata subito da centinaia di persone. «Una comunità virtuale – ha detto ancora don Valentino – che va dalla Svizzera alla Sicilia» e «se questo strumento ser­visse anche solo a portare un po’ di speranza in giro sareb­be sicuramente qualcosa di utile». L’idea è nata «per an­dare più vicino alla gente. Ci abbiamo lavorato diversi mesi e abbiamo cercato il si­stema più semplice per andare incontro alle persone. Inoltre questo è un metodo economico. Ormai tutti hanno internet in tasca e con questa app possono leg­gere o ascoltare il Vangelo in ogni momento».

Di «bellissima iniziativa» ha parlato monsignor Nicolò Anselmi, parroco e vicario episcopale responsabile del servizio diocesano della pastorale giovanile, perché «tutto quello che si fa per portare Gesù ai giovani è bel­lo e buono. La bellezza di questa iniziativa sta nel vo­ler condividere la vita parrocchiale che ha una sua u­nicità che non si trova da nessun’altra parte». Tanto da auspicare che «ogni parrocchia, ogni gruppo giovanile avesse almeno un proprio profilo sui social network in modo da avere molta efficacia a costo zero».