«Dal settimanale al multimediale ». Avevo intitolato così, qualche settimana fa, per un corso dell’Università Lateranense, il racconto dell’esperienza di
Roma Sette , il supplemento diocesano settimanale di
Avvenire , e di
Romasette.it , la testata online. Una sintesi che indica il punto d’arrivo di un impegno nato sul web otto anni fa, appena dodici mesi dopo il restyling del settimanale. L’idea era maturata per andare incontro a un pubblico diverso e più ampio con l’intento – riuscito – di arricchire l’offerta informativa del giornale su più fronti: l’attualità cittadina, l’approfondimento con interviste a personaggi di spicco e con rubriche affidate a esperti, l’attenzione al panorama culturale. Senza dimenticare il lancio di video (in particolare sull’attività del Papa), le fotogallery su eventi della diocesi e della città, l’approdo su Facebook e Twitter gratificato dai consensi crescenti (il canale Twitter del quotidiano argentino
La Nación ci ha inseriti tra le testate da seguire nel periodo del Conclave). Un lavoro, premiato anche da inserzionisti pubblicitari nazionali, frutto di un’adeguata sinergia redazionale e grafica per non invecchiare in fretta sulla rete. E con un rimando continuo tra cartaceo e web.
Romasette.it (da anni presente nella Fisc) ha un banner permanente dedicato al giornale e un’ampia finestra con l’archivio delle edizioni in pdf, cui si aggiungono le anticipazioni delle notizie in edicola la domenica, nella newsletter del venerdì.
Roma Sette evidenzia nella testata la triplice presenza sulla rete (sito, Facebook, Twitter) e rinvia spesso ad alcuni contenuti presenti solo sul web. Una sinergia opportuna e necessaria, un cammino da cui non si può più tornare indietro.
Angelo Zema,